“Prendiamo atto della mancanza di visione di questa Giunta e del suo Presidente. In un contesto in cui tutto
il mondo tende alle energie rinnovabili ed investe in rinnovabili ed efficientamento delle reti, qui invece, si
cerca di incartare la Sardegna in un progetto obsoleto. Nessuno nega che il metano sia necessario, nessuno
nega che sia un ottimo vettore energetico per accompagnare la transizione. La parola chiave è
“transizione”, spostarsi verso un’energia sostenibile. Questo lo si può ottenere realizzando una rete del gas
“flessibile” senza dover squarciare un’intera isola. La Sardegna non ha bisogno di nuove servitù ma di una
visione di futuro e di opere che ci accompagnino per i prossimi cento anni”.
Questo il commento del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale alla luce delle ultime vicende sul
tema energia. Per i consiglieri pentastellati, “è prioritario accompagnare la Sardegna al concreto
raggiungimento della sostenibilità e della totale indipendenza del sistema energetico”.
“La sfida consiste nel puntare sulla produzione, al cento per cento, di energia rinnovabile pulita attraverso
una combinazione di tecnologie energetiche distribuite, e che consenta un’uscita da tutte le fonti fossili nel
più breve tempo possibile. Sviluppo delle Smart Grid, efficienza energetica e promozione della mobilità
sostenibile elettrica e a Idrogeno sono i nostri obiettivi principali per promuovere uno sviluppo economico
tecnologico e sociale, che metta la Sardegna al centro del Mediterraneo”.
“Il Movimento 5 Stelle – sottolinea il Gruppo – sostiene l’uso in Sardegna del metano esclusivamente come
fonte di transizione energetica residuale, ovvero facendovi ricorso, un sistema di trasporto navale mediante
gas naturale liquefatto (GNL) e compresso (GNC,) esclusivamente se l’energia prodotta da rinnovabili nel
periodo transitorio non fosse sufficiente a garantire il fabbisogno interno regionale. L’obiettivo rimane
quello del raggiungimento al 2050 di un sistema energetico che provenga esclusivamente (al 100 per 100)
da energia rinnovabile”.
“La Sardegna non diventerà mai una piattaforma di produzione energetica da fonti fossili per l’esportazione
in Italia o all’estero. Non sarà realizzata la prevista dorsale per il metano, opera dispendiosa e impattante,
che richiederebbe anni per essere ammortizzata”.
il mondo tende alle energie rinnovabili ed investe in rinnovabili ed efficientamento delle reti, qui invece, si
cerca di incartare la Sardegna in un progetto obsoleto. Nessuno nega che il metano sia necessario, nessuno
nega che sia un ottimo vettore energetico per accompagnare la transizione. La parola chiave è
“transizione”, spostarsi verso un’energia sostenibile. Questo lo si può ottenere realizzando una rete del gas
“flessibile” senza dover squarciare un’intera isola. La Sardegna non ha bisogno di nuove servitù ma di una
visione di futuro e di opere che ci accompagnino per i prossimi cento anni”.
Questo il commento del Gruppo Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale alla luce delle ultime vicende sul
tema energia. Per i consiglieri pentastellati, “è prioritario accompagnare la Sardegna al concreto
raggiungimento della sostenibilità e della totale indipendenza del sistema energetico”.
“La sfida consiste nel puntare sulla produzione, al cento per cento, di energia rinnovabile pulita attraverso
una combinazione di tecnologie energetiche distribuite, e che consenta un’uscita da tutte le fonti fossili nel
più breve tempo possibile. Sviluppo delle Smart Grid, efficienza energetica e promozione della mobilità
sostenibile elettrica e a Idrogeno sono i nostri obiettivi principali per promuovere uno sviluppo economico
tecnologico e sociale, che metta la Sardegna al centro del Mediterraneo”.
“Il Movimento 5 Stelle – sottolinea il Gruppo – sostiene l’uso in Sardegna del metano esclusivamente come
fonte di transizione energetica residuale, ovvero facendovi ricorso, un sistema di trasporto navale mediante
gas naturale liquefatto (GNL) e compresso (GNC,) esclusivamente se l’energia prodotta da rinnovabili nel
periodo transitorio non fosse sufficiente a garantire il fabbisogno interno regionale. L’obiettivo rimane
quello del raggiungimento al 2050 di un sistema energetico che provenga esclusivamente (al 100 per 100)
da energia rinnovabile”.
“La Sardegna non diventerà mai una piattaforma di produzione energetica da fonti fossili per l’esportazione
in Italia o all’estero. Non sarà realizzata la prevista dorsale per il metano, opera dispendiosa e impattante,
che richiederebbe anni per essere ammortizzata”.