Politici, consiglieri comunali e municipali di Roma e di paesi della provincia: collezionano incarichi istituzionali ma sono anche dipendenti a tempo determinato nel Consiglio della Regione Lazio, assunti per supportare la politica. Ecco tutti i nomi della stipendiopoli del Lazio, legalizzata dalla perversione della burocrazia che, con la legge 267 del 2000, permette di giustificare eventuali assenze come “permessi istituzionali”.
Spulciando tra i dipendenti e tempo determinato, Affaritaliani.it ha rintracciato 20 stakanovisti che onorano il lavoro con doppi e tripli incarichi a Roma e in provincia, percependo i gettoni previsti dalle cariche nei Comuni a cui sommano uno stipendio che si aggira tra i 17 e i 22 mila euro l’anno per il lavoro corrisposto presso quello che la legge individua come “organo di indirizzo politico” e che tradotto nel gergo della burocrazia degli enti Locali, significa nelle segreterie di presidente del Consiglio, vice presidenti e consiglieri regionali, che nel Lazio sono 50.
Nell’elenco degli stakanovisti della politica, spiccano il consigliere comunale di Roma Svetlana Celli,eletta con la Lista Giachetti e Matteo Manunta, fede M5S e consigliere comunale di Civitavecchia. Svetlana Celli pur impegnata a Roma come consigliere, capogruppo, vicepresidente della Commissione sport è anche consigliera dell’Area Metropolitana di Roma e dal 26 giugno 2018 e con scadenza al prossimo 25 giugno è dipendente del Consiglio Regionale del Lazio con un contratto di tipo C1 part time al 50%. In poche parole la Celli, finito col Comune di Roma, passa circa 18 ore settimanali in via della Pisana che dal Campidoglio dista pochi chilometri ma che col traffico diventano una specie di viaggio terra-luna.
Meglio di lei fa il grillino Matteo Manunta, consigliere comunale di Civitavecchia, presidente della Commissione Ambiente, delegato del sindaco all politiche giovanili, consigliere dell’Area Metropolitana dove però è anche vicepresidente della Commissione Lavori Pubblici e delegato del sindaco metropolitano, Virginia Raggi per Ambiente, Polizia, Protezione Civile e Tutela del territorio. Il “furetto” Manunta dal 20 giugno 2018 e con scadenza al prossimo 19 giugno è anche dipendente part-time del Consiglio regionale del Lazio, dove lavora le solite 18 ore settimanali.
E che dire invece di Riccardo Ferri, un imprenditore del settore oleario, appassionato di politica e assessore all’Agricoltura della verde Cerveteri, amministrata dal centrosinistra del brillante Alessio Pascucci. Anche per lui il 4 luglio del 2018 il solito “organo di indirizzo politico” ha firmato un contratto part-time C1 che lo obbliga a passare 18 ore settimanali al Consiglio Regionale. Tra famiglia, azienda, Comune e Regione, quella di Ferri deve essere una vita davvero intensa.
Restiamo a Cerveteri con Francesca Badini, consigliera comunale, presidente della commissione personale e vicepresidente della commissione Sanità. Anche per lei il Consiglio regionale ha disposto dal 2 luglio 2018 con scadenza a fine legislatura, un contratto part time, categoria B1.
Torniamo a Roma col Pd Marco Palumbo. In politica dal 1993, Palumbo è consigliere in Campidoglio e presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza. Riceve lo stipendio dalla Regione Lazio dal 20 febbraio di quest’anno con scadenza lo stesso giorno del 2020. E’ un part-time con inquadramento C1. Da Palumbo attendiamo una replica ufficiale con l’elenco delle presenze e delle eventuali ore di permesso retribuito, proprio in virtà della trasparenza di cui è paladino.
Il prossimo 26 si vota anche ai Castelli precisamente a Rocca Priora. Qui il vicesindaco Federica Vallecon delega al sociale, alla scuola, alla cultura e agli animali ha governato col sindaco Pucci ma per domenica è al lavoro con l’antagonista Mario Vinci in uno scenario di lotte senza esclusioni di colpi tra Pd ufficiale e scissionisti. Federica Lavalle è dipendente part-time del Consiglio regionale dal 19 giugno 2018 sino al 18 giugno di quest’anno con inquadramento C1.
Una vita in auto è anche quella di Pietro Pacitti, consigliere comunale a Cervaro in provincia di Frosinone, che dista dal Consiglio regionale 158 chilometri, pari a 1 ora e 40 di percorrenza. Pacitti è passato a Forza Italia nel gennaio scorso e dopo 2 mesi è stato assunto al Consiglio sempre part-time con inquadramento B1. Di lui si dice che sia uno dei pupilli del consigliere regionale conterraneo Pasquale Ciarelli, anche lui Forza Italia.
Debutta a Ladispoli, due passi sul litorale nord di Roma la Lega e subito ottiene un consigliere. Era il 2017 e dopo un anno di militanza nel partito il consigliere Luca Quintavalle viene nominato responsabile provinciale di Roma – Litorale nord di Lega Salvini premier. Sotto l’ala del senatore leghista William De Vecchis, a gennaio di quest’anno vince alla lotteria del Consiglio regionale un contratto annuale part-time con inquadramento C1.
Anche a Monterotondo, salito agli onori delle cronache per la violenza di due delitti piuttosto per le urne aperte domenica in contemporanea con le Europee, l’assessore uscente Alessandro Di Nicola(deleghe al Personale, Turismo, Periferie) si divide tra l’attività politica e il tempo pieno alla Regione, dove è stato assunto il 4 luglio del 2018 con un contrato a tempo pieno (36 ore settimanali) categoria C1. Di Nicola è fedelissimo Pd.
Sempre dal Pd arriva Emanuele Di Silvio, primo degli eletti a Guidonia costretto a fare il pendolare per via di un contratto part-tim con parametro D1, quello special inventato per supportare l’informazione e la comunicazione della politica. Il suo “inferno” Guidonia-via della Pisana è iniziato il 25 giugno del 2018 e, salvo proroghe si concluderà il prossimo 24 giugno.
Affaritaliani.it chiederà al Consiglio Regionale tutti i documenti sulle presenze degli eletti assunti a tempo determinato, compreso l’organo politico che ne ha richiesto l’assunzione. E’ una sfida alla trasparenza.
di Fabio Carosi e Enza Colagrosso
Fonte:www.affaritaliani.it
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