La raccolta diretta da clientela, al netto dei pronti contro termine, supera i 9 miliardi (+2,7% su dicembre 2018); il risparmio gestito ad oltre 2,8 miliardi, cresce del 2,7% sul fine esercizio 2018, mentre l’amministrata sale dello 0,4% a 1,3 miliardi
I finanziamenti netti a clientela in bonis2 salgono a 6,7 miliardi, +0,8% rispetto a fine dicembre 2018
I crediti netti deteriorati si riducono da inizio anno del 2,3% (-13,2 milioni); tra questi, le sofferenze nette ancora in riduzione, -5,6% (-17,5 milioni), mentre le inadempienze probabili crescono dell’1,8% (+4,5 milioni)
Il rapporto delle sofferenze nette sul totale dei finanziamenti verso la clientela continua la discesa dal 4,4% di fine dicembre 2018 agli attuali 4,1%, mentre quello degli UTP è stabile al 3,5%
L’indice di copertura dei crediti deteriorati sale dal 47,4% al 48,3%, tra questi la copertura delle sole sofferenze cresce dal 54,4% al 57,7%
Il margine d’interesse, al netto degli interessi da time value, si attesta a 48,2 milioni, con una variazione positiva a/a di circa 1 milione (+2,2%)3
Le commissioni nette pervengono a 34,2 milioni, in aumento dell’1%
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito a 19 milioni; il costo del credito su base trimestrale è di 26 p.b.
I costi operativi ammontano a 61,5 milioni (-3,1%), con le spese per il personale a 36,5 milioni in aumento di quasi 1 milione (+2,7%), mentre le altre spese amministrative calano di 3,9 milioni (-10,8%) attestandosi a 32,4 milioni
Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna, riunitosi oggi sotto la Presidenza di Antonio Angelo Arru, ha approvato il Resoconto intermedio di gestione consolidato della Sub Holding (Banco di Sardegna e società controllate) riferito al 31 marzo 2019.
Il risultato economico del periodo conferma una buona tenuta dei ricavi di natura ordinaria e un attento monitoraggio dei costi di gestione; crescono la raccolta diretta da clientela, il risparmio gestito e l’andamento dei finanziamenti a clientela, mentre si attesta in ulteriore miglioramento strutturale la qualità del credito. La solidità patrimoniale si conferma ai massimi livelli del sistema.
Nei primi tre mesi del 2019 il Banco di Sardegna ha proseguito con forza lo sviluppo dell’attività commerciale, confermando le azioni di penetrazione sul mercato dei privati e delle imprese, con andamenti in crescita per la maggior parte dei prodotti e con performance particolarmente brillanti nei mutui casa e nel credito al consumo.
La raccolta complessiva da clientela, al netto dei pronti contro termine, prosegue il trend di crescita ed è caratterizzata dall’orientamento sia verso forme di risparmio facilmente liquidabili sia verso prodotti assicurativi e di raccolta gestita che, tendenzialmente, assorbono la liquidità riveniente dalle scadenze della raccolta diretta a medio e lungo termine. Si conferma il trend positivo delle commissioni, la cui crescita è in buona parte sostenuta dai prodotti assicurativi.
Prosegue l’azione di attento controllo della spesa, anche attraverso la ricerca di sinergie e risparmi strutturali; sotto controllo il costo del credito, mentre è in sensibile riduzione lo stock degli NPL, grazie a vendite e attività di recupero interne; in calo il flusso di nuovi finanziamenti deteriorati, con conseguente miglioramento del default ratio.
Risultati di conto economico consolidato dei primi tre mesi del 2019
Su base omogenea, al netto degli interessi da time value pari a circa 3,6 milioni (7,6 milioni a marzo 2018), il margine di interesse perviene a 48,2 milioni mostrando una variazione positiva per circa un milione (+2,2%) rispetto a marzo 2018. Il dato contabile si attesta a 51,8 milioni (-5,4%; -3 milioni a/a).
Le commissioni nette raggiungono i 34,2 milioni, in crescita dell’1%. La dinamica delle commissioni è influenzata principalmente dal buon andamento della distribuzione di servizi di terzi che cresce di 1,7 milioni (+36,1%) e degli altri servizi in aumento di 1,1 milioni (+96,3%).
Positivo per 1 milione l’apporto dell’attività di negoziazione sui mercati finanziari, per effetto delle plusvalenze da cessioni realizzate nel periodo e nonostante l’azzeramento, per 3,2 milioni, della propria quota dell’intervento di sostegno effettuato dallo Schema Volontario del FITD in Banca Carige.
Il margine di intermediazione perviene così a 86,6 milioni.
Le rettifiche di valore nette per rischio di credito pervengono a complessivi 19 milioni, in aumento di 15,6 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2018 (3,4 milioni). Il dato del trimestre comprende anche maggiori rettifiche di valore derivanti dall’aggiornamento del piano strategico di cessione NPE del Gruppo, nell’ottica di una ulteriore riduzione degli stock dei crediti deteriorati. Il costo del credito si posiziona allo 0,26% su base trimestrale.
I costi operativi, pari a 61,5 milioni, scendono di 2 milioni (-3,1%). In tale ambito, le rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali pervengono a 3,2 milioni, in aumento di circa 1 milione rispetto ai primi tre mesi del 2018, anche in seguito all’applicazione, a partire dal 1° gennaio 2019, dell’IFRS 164. Le spese per il personale si attestano a 36,5 milioni (+2,7%), mentre le altre spese amministrative, pari a 32,4 milioni, calano di 3,9 milioni (-10,8%) principalmente per effetto di minori spese per consulenze legali, in calo di 1,5 milioni, e di oneri da fitti passivi (-1 milione) classificati ad altra voce ai sensi dell’IFRS 16.
Gli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri registrano un effetto positivo di 3,7 milioni (0,5 milioni a marzo 2018). Gli altri proventi netti di gestione si posizionano a 6,9 milioni, in flessione di 3,2 milioni rispetto al primo trimestre 2018.
Il risultato generato dall’operatività corrente al netto di imposte, pari a 66 mila euro5, perviene a 7,4 milioni (29,3 milioni nel primo trimestre 2018).
Lo stato patrimoniale consolidato al 31 marzo 2019
I finanziamenti netti in bonis verso la clientela, che rappresentano il 92,2% del totale, si posizionano a 6,7 miliardi, in aumento dello 0,8% rispetto a fine dicembre 2018, grazie al buon andamento del comparto mutui (+3,4%) che con 4,6 miliardi rappresentano il 68,4% del totale dei finanziamenti non deteriorati. I conti correnti pervengono a 894 milioni (-4,6% rispetto a dicembre 2018) con un’incidenza sull’intero portafoglio in bonis del 13,4%.
I crediti deteriorati lordi si attestano a 1,1 miliardi, in flessione dello -0,7% rispetto a dicembre 2018. Questi sono presidiati da rettifiche per 528 milioni, che portano il valore netto a 565,8 milioni, in riduzione del 2,3% rispetto al dato di fine 2018.
L’indice di copertura dei finanziamenti deteriorati sale dal 47,4% al 48,3%. In particolare, il grado di copertura delle sole sofferenze si porta al 57,7% (54,4% al 31 dicembre 2018), con un rapporto delle sofferenze nette sul totale dei finanziamenti netti sceso al 4,1% rispetto al 4,4% di fine dicembre 2018. Per gli UTP il grado di copertura si attesta al 31,9%, con un’incidenza netta sostanzialmente invariata.
I titoli in portafoglio ammontano a 1,5 miliardi (+5,9%). La voce comprende principalmente titoli di Stato italiani per circa 1,2 miliardi e titoli relativi a cartolarizzazioni per 225,3 milioni.
I finanziamenti interbancari netti6 registrano un saldo positivo di circa 2 miliardi, in calo di oltre 1 miliardo rispetto alla fine dell’esercizio 2018.
La raccolta diretta da clientela, al netto dei pronti contro termine, perviene a 9 miliardi rispetto agli 8,8 miliardi di fine 2018 (+2,7%). Più in dettaglio, i conti correnti si attestano a 8,1 miliardi (+3,4% rispetto al dato a raffronto) con un’incidenza sul totale dell’aggregato pari al 78,4%, mentre i depositi a risparmio si attestano a 377,4 milioni, registrando un calo del 2%. Il comparto obbligazionario è stabile a 272 milioni, con un peso percentuale sul totale dell’aggregato pari al 2,6%. I pronti contro termine si attestano a 1,4 miliardi, in riduzione di 1,1 miliardi (-44,4%).
La raccolta indiretta si posiziona a 4,8 miliardi, in progresso del 2,3% rispetto ai volumi di fine 2018; nel dettaglio, la componente gestita, che costituisce la parte preponderante dell’aggregato, cresce del 2,7% e si attesta a 2,8 miliardi, con i fondi comuni di investimento che superano i 2,5 miliardi, in aumento del 3,1%. In crescita anche la componente assicurativa del ramo vita che supera i 733 milioni (+4,2%), come pure l’amministrata che sale a 1,3 miliardi (+0,4%).
Il patrimonio netto consolidato si attesta a 961 milioni, in aumento di 9 milioni (+1%) prevalentemente per effetto dell’utile del periodo.
Risultati di gestione individuali del Banco di Sardegna S.p.A.
Con riguardo alle grandezze patrimoniali del Banco, la raccolta complessiva si attesta a 15,2 miliardi con un decremento del 4,6% su dicembre 2018 per effetto della riduzione della componente pronti contro termine. In particolare, la raccolta diretta da clientela, al netto dei PCT, a 9 miliardi, si posiziona in crescita rispetto agli 8,8 miliardi di fine esercizio 2018 (+2,7%); mentre l’indiretta supera i 4,8 miliardi (+2,3%). I finanziamenti netti verso la clientela si posizionano a 7,3 miliardi, in crescita dello 0,5% rispetto al dato del 31 dicembre 2018.
Nel dettaglio, i finanziamenti netti in bonis si posizionano invece a 6,7 miliardi (+0,8% su dicembre 2018), mentre la componente dei crediti deteriorati netti scende a 566 milioni (- 2,3%). L’indice di copertura dei deteriorati sale al 48,3%, rispetto al 47,4% di fine anno 2018. Le sole sofferenze sono presidiate da accantonamenti nella misura del 57,7% rispetto al 54,4% di dicembre 2018, mentre la copertura degli UTP si attesta al 31,9%.
Gli indicatori di solidità patrimoniale del Banco di Sardegna ancora in crescita e largamente superiori ai requisiti normativi; CET 1 Ratio Phased-in al 32,15% e Tier 1 Ratio Phased-in al 32,44%.
Dal punto di vista reddituale, il margine di interesse su base omogenea si attesta a 48,2 milioni, in crescita del 2,1% rispetto al dato di marzo 2018, al netto di 3,6 milioni (7,6 milioni a marzo 2018) relativi agli interessi da time value su crediti deteriorati; il dato contabile si attesta a 51,8 milioni (-5,4% a/a). Le commissioni nette, pari a 34,2 milioni, crescono dell’1%. Positivi per 1,5 milioni i proventi della gestione finanziaria, per effetto delle plusvalenze da cessioni realizzate nel periodo. Le rettifiche di valore nette per rischio di credito sono pari a 19 milioni rispetto ai 3,4 milioni del primo trimestre 2018. I costi operativi pervengono a 62,1 milioni, in calo di 2 milioni.
Il risultato del periodo, al netto di imposte quasi nulle, è pari a 6,3 milioni, a raffronto con i 26,3 milioni del primo trimestre 2018.
Principali fatti di rilievo intervenuti successivamente alla chiusura del periodo
In data successiva alla chiusura del periodo non sono emersi fatti significativi tali da influire sulla situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca e delle sue controllate.
In data 12 aprile 2019 l’Assemblea dei soci del Banco di Sardegna ha deliberato, tra l’altro, l’approvazione del bilancio d’esercizio 2018 e, conseguentemente, la proposta di riparto dell’utile presentata dal Consiglio di Amministrazione, che prevedeva l’assegnazione a riserve patrimoniali di 51,2 milioni e la distribuzione di dividendi per 23,7 milioni.
Nella medesima data l’Assemblea ordinaria del Banco di Sardegna ha provveduto al rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per il triennio 2019-2021.
Evoluzione prevedibile della gestione
Il Banco di Sardegna nei primi mesi del 2019 ha continuato ad operare con grande attenzione al cliente, nell’intento di migliorare la qualità del servizio offerto. L’evoluzione dell’attivo è stata caratterizzata da un andamento positivo delle erogazioni di mutui e prestiti, il cui contributo al conto economico tende, in parte, a compensare l’effetto tassi ancora debole. La raccolta continua ad essere caratterizzata da una preferenza della clientela per le forme tecniche più liquide e per i prodotti della raccolta indiretta ed i prodotti assicurativi.
Il tasso medio del passivo tende a stabilizzarsi, avendo raggiunto un livello minimo sul quale la ricomposizione per forme tecniche incide in misura sempre minore. L’effetto sui margini che ne consegue, evidenzia un margine d’interesse che stenta a riprendere quota ed un dato delle commissioni nette che, dopo trimestri di crescita sostenuta, continua a crescere in misura più contenuta.
Prosegue l’azione di attento controllo della spesa, anche attraverso la ricerca di sinergie e risparmi strutturali.
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A integrazione delle anzidette informazioni si allegano i prospetti di Stato patrimoniale e Conto economico a livello consolidato e le voci patrimoniali rideterminate al 1° gennaio 2019 a seguito dell’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16. Si precisa che tali schemi e il Resoconto intermedio di gestione consolidato non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione.
Il Resoconto intermedio di gestione consolidato riferito al 31 marzo 2019 sarà reso disponibile, presso la sede sociale, la Borsa Italiana S.p.A., nel meccanismo di stoccaggio di Spafid Connect S.p.A. “eMarket STORAGE” (www.emarketstorage.com) e sul sito internet del Banco di Sardegna nella sezione Investor Relations – Bilanci e Relazioni (www.bancosardegna.it).