I “The Bongo Hop” sono l’ultima creatura del dj, producer e trombettista francese, ma colombiano di adozione, Etienne Sevet. Dopo una vita passata in Colombia, e aver collaborato con la scena colombiana di Ondatropica, il suo primo progetto di musica originale si chiama “Satingarona Pt.1”. Dance-hall, afro-beat, kompa, tropical grooves, passando dalla musica della costa colombiana, delle Indie occidentali e dell’Africa occidentale al jazz. Un patchwork di suoni unico al mondo, un universo musicale che, con grandi ambizioni e attraverso il ballo, costruisce ponti, tra Africa, Colombia, Tropici e Francia. Il loro sound è un mix tutto da ballare, di suoni e influenze diverse, compreso l’afrobeat preso in prestito dai dancefloors colombiani con il chiaro intento di costruire ponti, far scuotere “i fianchi” e far uscire le emozioni.
Sul palco i The Bongo Hop sono una tempesta tropicale, con una potente sezione di fiati, groove afro incalzanti con suoni elettrici e voci cristalline. La lineup è composta da Etienne Sevet alla tromba e alla direzione, Cindy Pooch alla voce, Boris Pokora al sax tenore, Paul Charnay alle tastiere e ai programmatori, Mario Vargas alle percussioni e Greg Boudras alla batteria.
Il progetto musicale di Stefano Saletti e Banda Ikona è un viaggio affascinante tra i suoni e le culture del Mediterraneo, alla ricerca di un linguaggio musicale e lirico che unisca tanti popoli diversi che si affacciano sullo stesso mare. Questa è l’idea che ha ispirato il fondatore della Banda Ikona, Stefano Saletti, già ideatore e anima dei Novalia, che ha riunito insieme alcuni dei più prestigiosi musicisti della world music italiana, come Barbara Eramo, Gabriele Coen, Mario Rivera, Carlo Cossu, Giovanni Lo Cascio e Arnaldo Vacca.
Saletti in questi anni ha viaggiato con la sua musica da Lampedusa a Istanbul, da Tangeri a Lisbona, Jaffa, Sarajevo e Ventotene. In questi luoghi ha registrato suoni, rumori, radio, voci, spazi sonori. Partendo da tutto questo materiale ha composto un affresco sonoro che racconta il difficile dialogo tra la sponda nord e sud, i drammi dei migranti, la ricchezza, le speranze, il dolore che attraversano le strade del Mediterraneo, cantato in Sabir, la lingua che marinai, commercianti pirati, pescatori e armatori parlavano nei porti del Mare Nostrum. Il risultato è un affascinante folk world-mediterraneo.