La banda è stata aiutata probabilmente da diversi dipendenti della stessa casa da gioco. La frode informatica è stata poi svelata da un’indagine penale sfociata nell’arresto dei sospettati.
Nonostante le vicende siano risalenti all’anno passato, si è ancora alla ricerca dei responsabili. “Attualmente, sei persone sono perseguite. Quattro sono ancora in custodia cautelare e sono sospettate di aver manipolato le macchine mangia soldi per ottenere dei guadagni illegali”, a quanto afferma Cynthia Zermatten, portavoce della polizia cantonale vallesana.
I responsabili vengono accusati di aver violato l’articolo 147 del codice penale elvetico che recrimina l’abuso per mestiere di un impianto con il fine di elaborarne dei dati. Fatto che potrebbe portare ad un massimo di dieci anni di reclusione.
Secondo le fonti investigative, citate dalla RTS, si tratterebbe di una banda organizzata aiutata da uno o più dipendenti del casinò. Tuttavia le indagini della polizia sono ancora agli inizi e dovrebbero durare diversi mesi.
Secondo lo Sportello Dei Diritti tale inchiesta a questo punto coinvolge anche coloro i quali hanno giocato nel Casinò svizzero, e tra questi anche tanti italiani, che pensando di utilizzare slot non truccate dovranno essere rimborsati degli importi giocati nel periodo in cui le machine sono state piratate.