Tra i protagonisti Paolo Rossi – l’enfant terrible del teatro italiano – che si confronta con il mito de “La maga Circe” accostando una moderna rilettura del decimo canto dell’“Odissea” a una inedita “Jannacceide”, per rendere omaggio al grande cantautore milanese, tra gli ospiti illustri della storica kermesse. Versatile e pluripremiata interprete di opere visionarie, poetiche e crudeli, Federica Fracassi, sulle note di Lamberto Curtoni, racconta l’enigmatica e complessa figura di Dora Maar, musa e amante di Picasso, apprezzata fotografa e esponente del Surrealismo in “Dora pro nobis” da “Malamore” di Concita De Gregorio, una favola nera che sfocia nella follia.
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Creatura fantastica tra realtà e mito, “L’iguana” di Anna Maria Ortese, una «bestiola verdissima e alta quanto un bambino, dall’apparente aspetto di una lucertola gigante, ma vestita da donna» rivive nella versione di Valentina Lodovini tra meraviglia e inquietudine in una trama densa di simbolismi. Nei labirinti del cuore con Vinicio Marchioni e la pianista Francesca Giovannelli alle prese con i “Dialoghi d’amore”, dal celeberrimo saggio di Roland Barthes, per comporre un alfabeto dei sentimenti – dall’ “abbraccio” alle “lacrime” – tra classici e romantici accenti con un prezioso gioco di rimandi tra letteratura, musica e filosofia.
Viaggio alla ricerca di una nuova spiritualità – in contrasto con l’era della globalizzazione e la civiltà dell’apparire – nelle “Prove di Eremitaggio” del musicista e compositore Fabio Barovero (con fotografie e video di Alex Majoli), che si affida alla voce recitante del poeta e scrittore Franco Arminio (anche autore dei testi e inventore della “paesologia”) per riconquistare l’armonia e l’equilibrio nel dialogo con la natura.
Focus sull’assurdità e le atrocità della guerra con “Andromaca”, dalla tragedia di Euripide, riproposta in chiave contemporanea da Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia, tra gelosie e rivalità di donne e feroci brame di vendetta in una sapiente miscela di ironia e pathos. Il mito di “Orfeo” nella riscrittura di Bianca Melasecchi, con la voce recitante di Andrea Bosca e la colonna sonora curata e eseguita da Stefano Maffizzoni al flauto con Giulio Tampalini alla chitarra narra di un viaggio agli inferi e dell’amaro ritorno senza Euridice.
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Spazio ai linguaggi del contemporaneo, fra contaminazioni di generi e stili, con “Offelia Suite”, opera olofonica di Arturo Annecchino dal testo originale di Luca Cedrola con un’intensa Viola Graziosi nel ruolo della fanciulla pazza d’amore e di dolore tra l’affiorare dei ricordi e la coscienza, o la scelta, del suo destino. Un’interessante riscrittura “sul corpo” del dramma shakespeariano in “Juliette” della coreografa Loredana Parrella che reinventa il finale della storia accanto a “Deriva Traversa”, una performance di Teodora Castellucci sulla “decifrazione dell’invisibile” (Premio Danza Urbana – Anticorpi XL) per la sezione dedicata alla danza urbana. Suggestioni sonore tra echi ancestrali e nuove alchimie in “Abba S Abba – Cantico dell’acqua” del jazzista Gavino Murgia mentre la memoria dei luoghi rivive in “Tracce nella città sommersa” di Rossella Dassu – anche protagonista sulla scena con Daniel Dwerryhouse, Lara Farci e Ada Quondamatteo tra fatti veri e leggendari e dialoghi di uomini e dèi.
Omaggio a Sergio Atzeni con “L’onda dell’addio”, dal romanzo “Il quinto passo è l’addio”, con la collaborazione di Rossana Copez: la voce di Marta Proietti Orzella e le musiche di Stefano Guzzetti per ripercorrere la vicenda di Ruggero Dunale, un eroe moderno diviso tra nostalgia e disincanto, costretto a lasciare la propria terra in cerca di miglior fortuna.
E ancora “Music&Movie”, un’antologia di “pagine musicali per il Cinema” con l’omonimo trio formato da Mauro Usai (flauto e sax soprano), Omar Bandinu (pianoforte) e Pierluigi Manca (contrabbasso) per riscoprire le evocative colonne sonore di Ennio Morricone, Ryūichi Sakamoto e Nino Rota, tra la sensualità di un tango di Astor Piazzolla e le citazioni da Duke Ellington e George Gerswhin, con illustrazioni “a tema” nel segno della decima musa.
La Notte dei Poeti colorerà le strade del centro di Pula con i lavori dei piccoli “vetrinisti” ispirati a Matisse, Klee, Kandinskij e Mondrian, frutto del laboratorio per “Fun…tasisti” diretto dal costumista e scenografo Marco Nateri mentre l’attrice e regista Virginia Viviano firma il “Circus Maccus Show” con acrobati e giocolieri e i giovani partecipanti ai laboratori di arti circensi e il coreografo Andrea Gallo Rosso propone il progetto site specific Moving Closer con una residenza di danza contemporanea e l’anteprima – in forma di studio – di “Pièce per Cinque”.
IL CARTELLONE
Ouverture tra mito e poesia venerdì 12 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora con “La maga Circe” (Canto X) nell’interpretazione di Paolo Rossi, moderno aedo per “Odissea – un racconto mediterraneo”, il progetto di Sergio Maifredi (che firma ideazione e regia) per il Teatro Pubblico Ligure: l’istrionico artista si confronta con il poema omerico, uno dei testi fondanti della cultura occidentale, con la sua cifra irriverente per svelare insospettabili retroscena e narrare le peripezie di Ulisse e dei suoi compagni approdati – dopo la fuga dei venti e la strage dei Lestrigoni – sull’isola di Eea al cospetto della figlia del Sole. Tra metamorfosi e giochi d’astuzia, l’eroe greco, sfuggito all’incantesimo costringe Circe a ridar forma umana ai prigionieri e infine, sia pur ammaliato dalla dea, riprende il suo viaggio verso Itaca. Paolo Rossi propone la sua versione del mito, sottolineandone l’attualità e accostandola a un’originale “Jannacceide” ispirata al cantautore, medico e cabarettista che ha dato voce agli ultimi e messo in musica un vivido affresco dell’Italia del Novecento.
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La Notte dei Poeti prosegue – sabato 13 luglio alle 21.30 all’ex Municipio di Pula con “L’onda dell’addio” con Marta Proietti Orzella sulle note del pianoforte di Stefano Guzzetti (anche autore delle musiche) per un percorso tra le righe de “Il quinto passo è l’addio”, il romanzo di Sergio Atzeni incentrato sulla figura di Ruggero Gunale, icastico antieroe, «ignobile e folle come un muflone» sullo sfondo di una Sardegna in bilico tra passato e futuro. Un omaggio allo scrittore che ha saputo inventare una mitologia dell’Isola e insieme metterne a nudo le contraddizioni, tra l’inganno di una pretesa modernità e l’affiorare di un’anima antica, tra le metriche dello slang metropolitano e le sonorità più arcaiche per riscoprire il senso di un’identità. Una partitura per voce narrante e strumento a tastiera – con la collaborazione di Rossana Copez – quasi una danza di ombre, un rito arcano che prelude al distacco inevitabile e alla feroce nostalgia.
Tra echi ancestrali e sonorità contemporanee domenica 14 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora con “Abba S Abba – Cantico dell’acqua”, intrigante progetto di Gavino Murgia (che firma anche le musiche originali) ispirato agli antichi culti dell’Isola. Sul palco con il polistrumentista e jazzista nuorese (ai sassofoni, duduk e flauti) un affiatato ensemble, che schiera Francesca Corrias (voce), Marcello Peghin (chitarre), Salvatore Maltana (contrabbasso) e Alessandro Garau (batteria) oltre al Tenore Gòine e ai Menhir, per inedite alchimie tra tradizionali forme polifoniche e moderne derive hip-hop. Uno spettacolo/ concerto impreziosito dalla video-art di Giacomo Verde e dai testi di Michele Pio Ledda – con la voce recitante di Gianni Cossu – per riscoprire miti e riti dedicati al prezioso elemento indispensabile alla vita. La sacralità dell’acqua e il rispetto dell’ambiente si mescolano a racconti e poesie, melodie e ritmi in un armonioso fluire di pensieri e emozioni.
S’intitola “Music&Movie – pagine musicali per il Cinema” il concerto del trio formato da Mauro Usai (flauto e sax soprano), Omar Bandinu (pianoforte) e Pierluigi Manca (contrabbasso) in programma mercoledì 17 luglio alle 21.30 all’ex Municipio di Pula per un omaggio ai maestri – da compositori come Ennio Morricone, Ryūichi Sakamoto e Nino Rota a registi del calibro di Federico Fellini, Bernardo Bertolucci e Giuseppe Tornatore. Fil rouge l’intreccio tra musica e immagini, dalle colonne sonore di film indimenticabili alle suggestioni e la sensualità del tango argentino reinventato da Astor Piazzolla alle variazioni in jazz sulle partiture di Duke Ellington e George Gershwin per un’ideale “antologia” di capolavori nel segno della decima musa. Il fascino de “La dolce vita”, “Otto e mezzo” e “Amarcord”, “Il tè nel deserto” e “La leggenda del pianista sull’oceano” s’intrecciano ad altre suggestioni tra curiose e piacevoli “sinestesie”.
Fuga dal mondo per ritrovare un contatto più profondo e autentico con se stessi in “Prove di Eremitaggio (Hermitage Session)” di e con Fabio Barovero con la voce e i testi di Franco Arminio e fotografie e video di Alex Majoli – giovedì 18 luglio alle 21.30 all’ex Municipio di Pula. Quasi una “provocazione” – la ricerca di una dimensione spirituale a fronte di un mondo “ipertecnologico” – per la performance multimediale dove le musiche originali, eseguite dallo stesso Barovero (piano, elettronica e conduzione) con Federico Marchesano al contrabbasso e Simone Rossetti al violino e alla viola, si intrecciano alle parole dello scrittore e poeta nonché “paesologo” e alle immagini spesso drammatiche di reportages nelle zone “calde” del pianeta. Diari di viaggio tra le case abbandonate d’Irpinia e cronache di guerra aprono squarci sull’attualità su una colonna sonora che rimanda a paesaggi interiori in una sorta di laica “liturgia”.
Valentina Lodovini legge “L’Iguana” di Anna Maria Ortese – venerdì 19 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora: l’attrice – nota al grande pubblico grazie a fiction come “Io e mamma”, “Coco Chanel” e “Il segreto dell’acqua” fino alla recentissima “L’Aquila – Grandi speranze” oltre alle serie TV “Distretto di Polizia” e “48 ore” – s’immerge nelle atmosfere oniriche del romanzo che narra l’incontro tra un giovane aristocratico e una creatura antica e selvaggia. Opera (quasi) metaletteraria in cui l’autrice invia l’aristocratico Carlo Ludovico Aleardo di Grees, detto Daddo sull’isola di Ocaña, alla vaga ricerca di «qualcosa di primitario, magari d’anormale» che soddisfi il gusto di un amico editore. Egli s’imbatte in Estrellita, una “bestiola” in abiti da donna, di cui irrimediabilmente s’invaghisce: una storia arcana d’uomini e “mostri”, per la versatile interprete di “Ovunque sei”, “L’amico di famiglia”, “La giusta distanza” e “Il passato è una terra straniera”, fino a “La verità sta in cielo” (Premio David di Donatello per “Benvenuti al Sud”).
“Dialoghi d’amore” per Vinicio Marchioni, protagonista sabato 20 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora sulle note del pianoforte di Francesca Giovannelli in uno spettacolo originale, intessuto di parole e musica liberamente ispirato ai “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes. Sulla falsariga del fortunato saggio del semiologo francese, l’attore romano – Il Freddo di “Romanzo Criminale”, una carriera fra teatro e cinema, dove esordisce con “Feisbum”, seguito da “20 sigarette”, “Scialla!”, “Sulla strada di casa”, “Passione sinistra” fino a “Tutta colpa di Freud” e “Ma cosa ci dice il cervello” – affronta le molteplici sfaccettature del sentimento più universale spaziando da Platone e Nietzsche, da Balzac a Freud, da Proust a Flaubert. In un gioco di liberi accostamenti tra letteratura e filosofia, tra pagine di Beethoven, Chopin e Debussy emerge la complessità dell’animo umano e l’imprevedibilità delle passioni.
Ritratto di Dora Maar – fotografa, pittrice e poetessa sullo sfondo della vivace temperie culturale del Novecento – in “Dora Pro Nobis”, da “Malamore” di Concita De Gregorio con la voce recitante di Federica Fracassi e le musiche originali composte e eseguite al violoncello da Lamberto Curtoni – in cartellone domenica 21 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora. Donna cosmopolita, artista surrealista, attenta alle questioni sociali, musa e amante di Picasso, travolta in una liaison dangereuse, Dora (al secolo Henriette Theodora Marković) precipita in un inferno privato, ai confini della follia. Federica Fracassi, splendida e pluripremiata attrice, incarna questa creatura luminosa e fragile, il suo tormento e la sua dedizione, «la sua capacità di vedere senza essere vista, l’ostinazione quasi infantile, lo straordinario talento» e insieme «la sua perdizione». La sua vita segnata dalla tragedia – il tradimento, la morte della madre – si trasfigura in avvincente “contrappunto” in cui l’arte si rivela la chiave di una personale resurrezione oltre il dolore.
Studio per “Pièce per Cinque” con concept e coreografia di Andrea Gallo Rosso – in programma martedì 23 luglio alle 21.30 all’ex Municipio di Pula – affronta attraverso il linguaggio della danza e del movimento temi fondamentali e attuali come le migrazioni di popoli e l’inclusione. L’arte diventa strumento di reciproca conoscenza contro la diffidenza e la paura della diversità, in un processo creativo che permette di tradurre in efficaci metafore visive le inquietudini del nostro tempo. «“Pièce per Cinque” – spiega Andrea Gallo Rosso nelle note – gioca con il doppio significato della parola francese pièce, che ha sia un significato numerico – come un pezzo d’arte o un pezzo di pane… – sia un significato abitativo – come una stanza in un appartamento. Idealmente la ‘pièce o stanza’ alla quale ci si riferisce è un luogo “abitato” da persone che possono decidere, più o meno liberamente, di vivere insieme… Quali sono le regole per (ri)stabilire l’armonia?».
Tra mito e storia con “Tracce nella città sommersa” – un “Percorso teatrale nel sito archeologico di Nora” firmato dall’attrice e regista Rossella Dassu, in scena con Daniel Dwerryhouse, Lara Farci e Ada Quondamatteo – mercoledì 24 luglio alle 19 tra le rovine dell’antica città fenicio-punica e poi romana per ideale viaggio nel tempo alla scoperta degli antichi abitanti dell’Isola. Fonti letterarie e reperti archeologici documentano il susseguirsi delle dominazioni e delle diverse civiltà attraverso i secoli, da un’epoca remota allo sbarco dei mercanti semiti e poi dei conquistatori, avidi di ricchezze e potere. Temi ricorrenti la curiosità e la diffidenza verso lo straniero, la crudeltà della guerra e perfino l’insensatezza dei nativi pronti a uccidersi l’un l’altro per futili motivi – nel silenzio e nell’indifferenza degli dèi. Una narrazione corale, con una sequenza di “quadri” che rimandano alle varie epoche tra episodi veri e inventati – sotto lo sguardo dei “custodi del tempo”.
“Offelia Suite” ovvero “Alluvione amorosa per attrice e scenografie sonore” è l’opera olofonica di Arturo Annecchino, tratta da “Offelia” di Luca Cedrola – in scena giovedì 25 luglio alle 21.30 all’ex Municipio di Pula – che indaga nei labirinti della mente e nei sentieri della follia, tra le voci che risuonano e i ricordi che affiorano nella solitudine della fanciulla perdutamente innamorata di Amleto, fino alla tentazione fatale del suo riflesso nell’acqua. Sotto i riflettori Viola Graziosi (voce) con lo stesso Arturo Annecchino al pianoforte e le elaborazioni sonore di Michele Fiori, per la regia di Graziano Piazza: i personaggi del dramma si affollano intorno all’orfana, con i loro consigli e le loro vane consolazioni, in una sorta di flashback preludio alla caduta. In quel tempo off – oltre la scena – Ofelia «ricerca le ragioni del suo Amore fino sopra quel ramo che si spezza» e si interroga sulla «follia di vivere: forse sognare, dormire…» fino a trasfigurarsi in canto.
Tra ironia e dramma con “Andromaca” da Euripide, uno spettacolo di Massimiliano Civica e I Sacchi di Sabbia con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri e Enzo Iliano – in cartellone venerdì 26 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora per una moderna rilettura dell’antica tragedia come una grottesca danse macabre. La gelosia di Ermione, sposa di Neottolemo, per la vedova di Ettore, ridotta in schiavitù, si spinge fino a desiderare la morte della rivale, che ritiene colpevole della propria sterilità, e del figlio che costei ha generato dal marito. In assenza del re gli eventi precipitano: sopraggiungono Menelao, padre di Ermione e Peleo, padre di Achille e nonno di Neottolemo, l’uno per sostenere la vendetta della figlia l’altro per ostacolarla e salvare il bambino. Ciascuno persegue i propri fini in attesa del ritorno del sovrano, ma quell’agitarsi e discutere si rivela vano, il fato ha deciso altrimenti e tutto si riduce a un vuoto gioco di maschere.
Viaggio alle sorgenti del mito di “Orfeo” – fino alle molteplici declinazioni contemporanee – con la pièce di Bianca Melasecchi sabato 27 luglio alle 20 al Teatro Romano di Nora con la voce recitante di Andrea Bosca – volto noto del piccolo e del grande schermo, da “Don Bosco” e “Raccontami” a “Medici” e “Il capitano Maria”, da “Noi credevamo” a “Magnifica presenza”, “Pasolini” e “Nemiche per la pelle”, oltre a un’intensa attività teatrale. Tra musiche di Gluck e Bizet, Piazzolla, Morricone, Mascagni e Debussy – interpretate da Stefano Maffizzoni al flauto e Giulio Tampalini alla chitarra prende forma la storia dell’aedo capace di incantare e ammansire con il suono della lira perfino le bestie feroci, giunto fin nell’Ade per sottrarre al regno delle ombre l’amata Euridice. Versioni discordanti mettono in risalto le ipotetiche e differenti motivazioni di quell’ultimo sguardo alla ninfa, che la riconsegna – per sempre – all’aldilà.
Un duplice appuntamento all’insegna della danza contemporanea – domenica 28 luglio a partire dalle 19.30 al Teatro Romano di Nora – con “Deriva Traversa” – una performance di Dewey Dell con Teodora Castellucci (che firma anche la coreografia) ispirata alla solitudine del pastore e a un canto intonato al vento e alle voci degli animali, quasi «un tentativo di decifrazione dell’invisibile… attraverso una discesa nel sé, una geografia del soprannaturale» (spettacolo vincitore del Bando Danza Urbana di Anticorpi XL).
Sul palco del Teatro Romano di Nora – alle 20 – spazio a “Juliette”, una creazione di Loredana Parrella per Cie Twain liberamente ispirata alla tragedia di “Romeo e Giulietta” di William Shakespeare: in scena dieci danzatori (Gianluca Formica, Maeva Curco Llovera, Yoris Petrillo, Caroline Loiseau, Luca Zanni, Elisa Melis, Giulia Cenni, Aleksandros Memetaj, Maria Stella Pitarresi, Marco Pergallini) per ripensare un finale diverso. La sposa adolescente che sceglie la morte per riunirsi al suo sposo, baciando il veleno sulle sue labbra per poi trafiggersi con il pugnale, si trasforma in un suo ipotetico doppio, una giovane donna che affronta il peso del lutto e decide di fuggire lontano, seguendo il consiglio del buon frate Lorenzo, per reinventarsi un futuro. In uno dei fatali snodi del destino, la coreografa immagina la seconda vita della “sua” Juliette, di nuovo capace di aprirsi all’amore, di sognare la felicità. «Juliette inizia un viaggio alla ricerca della sua libertà ma c’è una storia che la reclama costantemente. Ci sono delle persone costrette a vivere la tragedia da cui lei è scappata. C’è il suo Romeo che continua a proteggerla e ad amarla ad ogni respiro, c’è Mercuzio smarrito nei suoi sogni d’amore, ci sono i genitori di Juliette, bloccati e ciechi come due pilastri che devono sostenere il peso di questa storia (di un mondo) le cui chiavi sono custodite dal frate, condannato eternamente in un limbo, come un moderno Virgilio, e costretto a convivere con la sua colpa. Non è la bella Verona, ma l’inferno di Frate Lorenzo la cornice di questo viaggio all’interno dei personaggi del dramma shakespeariano».
I LABORATORI
“Fun…tasisti!” è il titolo del laboratorio tenuto dal costumista e scenografo Marco Nateri e rivolto a bambini e adolescenti dagli otto ai dodici anni – in programma dal 15 al 20 luglio dalle 16.30 alle 19 all’ex Municipio di Pula – che culminerà nel Vernissage con la presentazione dei lavori dei giovanissimi “vetrinisti” in erba lunedì 22 luglio. I piccoli artisti potranno progettare e realizzare le loro vetrine ispirandosi alle opere di artisti come Matisse, Klee, Kandinsky, Mondrian, Balla. Come in una favola moderna: «Un giorno il piccolo Henri ritagliò un uccellino da un pezzo di carta bianco, gli piaceva così tanto che decise di non buttarlo via e l’attaccò ad una parete: aveva una forma semplice. L’ uccellino si sentiva molto solo così il nostro artista ritagliò altre forme e poi altre ancora di tanti tanti colori, ispirato dalla natura e dalla geometria ed ecco che la parete divenne animata ed il piccolo uccellino non si sentì più solo!»
“Moving Closer” a cura del danzatore e coreografo Andrea Gallo Rosso è una performance site specific – frutto di una residenza di danza contemporanea – che coinvolge danzatori e musicisti professionisti insieme ai partecipanti a brevi percorsi laboratoriali rivolti a persone Over60 e a persone Richiedenti Asilo. «Il progetto si interroga sulla distanza tra noi, gli altri e l’ambiente che ci circonda» sottolinea l’artista, che fonda la sua poetica sull’idea di diversità e fragilità, perché «dagli incontri di fragilità quotidiana nascono i conflitti che viviamo oggi nella nostra società…». Occorre quindi (ri)stabilire un’armonia e la danza può diventare il codice di comunicazione in seno a una comunità multiculturale e multietnica, un modo per raccontare e raccontarsi.
“Moving Closer” si svolgerà dal 15 al 27 luglio dalle 16 alle 20 all’ex Municipio di Pula.
La magia del circo tra spettacolari acrobazie e numeri di giocoleria, clownerie e passeggiate sul filo con il “Circus Maccus Show” – dal 22 al 24 luglio, dalle 17 alle 20 all’ex Municipio di Pula – con un fitto carnet di laboratori e spettacoli per il divertimento di grandi e piccini. La Notte dei Poeti ospita le affascinanti e poetiche invenzioni del nouveau cirque che intreccia danza e teatro, musica e arti circensi per dar vita a performances immaginifiche e coinvolgenti, emozionanti racconti per quadri e coreografie “a tema”.
Sotto i riflettori sfileranno i classici personaggi del mondo del circo, dal domatore di pulci alla ballerina sul filo, dal lanciatore di coltelli all’uomo cannone, dai giocolieri del fuoco ai pagliacci burloni, dalle acrobate dell’aria su trapezi e tessuti alle misteriose ed esotiche contorsioniste – ciascuno con la sua storia impressa nella mente e nel cuore. E con i laboratori di arti circensi e teatro sarà possibile sperimentare l’emozione di … una vita sotto il tendone.
CULTURE LAB
Il CeDAC Sardegna – che ha sempre contribuito a dare lustro e a far conoscere il sito archeologico di Nora e in particolare il teatro romano attraverso la programmazione del Festival La Notte dei Poeti – rafforza con la nascita del progetto “Pula-Nora archeologia nel futuro”, sostenuto dal bando CultureLab con l’obiettivo di migliorare la fruizione del sito e diffondere ulteriormente l’immagine di Nora e di Pula nel mondo attraverso la creazione di un sito dedicato (www.teatroromanodinora.it); la realizzazione di interventi mirati per favorire l’accessibilità e abbattere le barriere preservando l’integrità dei monumenti; la reinvenzione del paesaggio grazie al light design per mettere in risalto il sito archeologico in una suggestiva visione notturna.
Tra le “azioni” anche laboratori e performances “pensate” e riplasmate sui luoghi, che suggeriscono uno sguardo differente e modalità “interattive” per approfondire la conoscenza della storia e dell’identità degli antichi abitanti dell’Isola seguendo le tracce del tempo e nel tempo e il filo invisibile delle emozioni.
NOTTAMBULI
I Nottambuli – spettatori appassionati e attenti – seguono tutti gli eventi (fin dietro le quinte) e costruiscono una narrazione corale a più voci in una sorta di diario di bordo – condiviso sui social media – con testimonianze in diretta e notazioni personali del loro viaggio “dentro” il Festival.
Il XXXVII Festival La Notte dei Poeti è organizzato dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e del Comune di Pula – con il contributo della Fondazione di Sardegna e il prezioso apporto di Sardinia Ferries, che ospita gli artisti in viaggio per l’Isola (e ritorno) sulle sue navi.