Vedere in presa diretta come si lavora per far sì che chi ha subito una grave lesione cerebrale, conseguente a traumi cranici, ictus o altre patologie, riacquisti l’uso delle mani, delle gambe, della parola, e possa tornare lentamente alla quotidianità. È questa l’esperienza che hanno vissuto gli studenti della classe 4° B del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto “Benedetto Croce” di Oristano a cui, grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro realizzato in partnership con la Assl di Oristano, si sono aperte le porte dell’Unità Operativa di Neuroriabilitazione dell’ospedale San Martino di Oristano, il cosiddetto “reparto dei risvegli”.
Guidati dal responsabile della struttura Andrea Montis e dalla docente tutor Eliana Tuveri, i 23 alunni della 4° B hanno potuto visitare le corsie, gli ambulatori, i laboratori di un reparto di riabilitazione intensiva ad alta specialità che, nato nel 2016, rappresenta oggi un punto di riferimento in Sardegna per i pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite.
L’esperienza, avviata a febbraio scorso e conclusa martedì 17 giugno, ha arricchito i ragazzi dal punto di vista professionale, perché hanno potuto conoscere le diverse figure di un reparto in cui opera una folta equipe multidisciplinare, composta da medici, logopedisti, assistenti sociali, fisioterapisti, terapisti occupazionali, educatori, psicologi, infermieri e operatori socio-sanitari, e comprendere per ciascuno il perimetro di azione, le metodologie e gli strumenti utilizzati: ciò che li aiuterà a orientarsi nella scelta del proprio percorso formativo. Ma, come testimoniato dalla lettera che i giovani hanno consegnato agli operatori del reparto nel loro ultimo giorno di visita, si è trattato anche di un’esperienza profondamente formativa dal punto di vista umano, perché qui gli allievi hanno potuto vedere con quanto impegno e umanità, oltre che professionalità, gli operatori sanitari lavorano per favorire il ritorno alla vita dei pazienti, costruendo con loro giorno dopo giorno un rapporto profondo e intenso.
Non è la prima volta che l’Unità operativa di Neuroriabilitazione apre le sue porte a visitatori esterni: negli scorsi anni alcune delegazioni di medici cinesi hanno visitato il reparto, nell’ambito di un progetto di formazione continua varato dall’Università di Sassari, per confrontarsi sui modelli organizzativi ed importare in Cina le buone pratiche della sanità italiana.