I fatti di Palabanda scossero profondamente la città e la Sardegna nel 1812, inserendosi in quel contesto rivoluzionario e di dissapori creatisi all’indomani della Rivoluzione francese e della cacciata dei Piemontesi dall’isola nel 1794. Ma su quegli eventi, è stato detto veramente tutto? Fu autentica rivolta o solo una repressione governativa? Quel progetto di libertà, condotto dalla borghesia e dai capipopolo cagliaritani, a quale fine mirava?
L’orto di Palabanda – da cui la “congiura” prese il nome –, in cui si discusse di rivolgimenti e miglioramenti per la società sarda, fu realmente un convegno di sediziosi o il colpo di coda del governo Sabaudo che riuscì, così, a liberarsi dei propri oppositori interni? A duecento anni dagli avvenimenti Andrea Pubusa cerca di gettare una luce differente su un episodio della storia sarda ricco di contrasti e di zone oscure.
Andrea Pubusa è avvocato, professore di Diritto amministrativo presso la Facoltà di Scienze economiche, Giuridiche e Politiche dell’Università di Cagliari e autore di monografie, saggi e articoli giuridici. Impegnato nei movimenti della sinistra, alla metà degli anni Ottanta è stato eletto Consigliere regionale della Sardegna per due legislature nelle liste del PCI. È stato uno dei coordinatori del Comitato in difesa della Costituzione nel referendum del 4 dicembre 2016. Ha scritto il romanzo Gioco pericoloso (Cuec, 2006). Questo è il suo primo saggio di carattere storico.
L’evento è organizzato in collaborazione con la Scuola di Cultura Politica Francesco Cocco e il Costat-Comitato d’iniziativa costituzionale e statutaria.