Negli ultimi mesi il grande lavoro di repressione delle Forze dell’Ordine ha portato nelle patrie galere numerosi criminali dediti allo spaccio. Ottimo lavoro indispensabile per contrastare lo spaccio ma non sufficiente per prevenirne il consumo da parte dei consumatori sempre più giovani.
La cultura che gli spacciatori vogliono far arrivare ai ragazzi è quella dello sballo e dei soldi facili, in alternativa ai valori umani e sociali e agli ideali che indicherebbero ai giovani la giusta carreggiata nella direzione della responsabilità e la ricerca di un futuro che non può convivere con le droghe.
Ciò che incoraggia i volontari a continuare nelle loro azioni è la collaborazione convinta di tantissimi commercianti, insegnanti ed educatori, che condividono questa battaglia esponendosi in prima persona e con i propri locali, per creare quel terreno fertile per fare invertire la spirale discendente che la società sembra aver preso. “Il problema droga non interessa solo chi ne fa uso – ha dichiarato un esercente di un quartiere popolare del capoluogo – le famiglie, gli amici e le nostre stesse attività sono gravemente penalizzate da questo fenomeno sociale. È un nostro dovere collaborare e metterci anche la nostra faccia.”
Convinti che, come scriveva il filosofo L. Ron Hubbard “le droghe sono l’elemento più distruttivo presente nella nostra cultura attuale” i volontari anche questa settimana saranno presenti in tutte le provincie della Sardegna, e distribuiranno migliaia di opuscoli informativi a Cagliari, Sassari, Olbia, Oristano, Nuoro, Pirri, San Sperate e Quartu Sant’Elena, informando i cittadini sulle conseguenze di qualsiasi tipo di droga legale e illegale.
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