Una grande partecipazione popolare, l’arrivo in città di numerosi visitatori, i riti e i luoghi della fede in primo piano così come il sentimento di unione tra le tante comunità coinvolte. La Festha Manna per i Martiri Turritani si è conclusa lunedì, ma già si pensa alla programmazione delle prossime edizioni.
«Credo che negli ultimi anni sia stato fatto un salto di qualità nel recupero dei riti e delle tradizioni, però è necessario un maggior sostegno della Regione. La Festha Manna – sottolinea il Sindaco Sean Wheeler – meriterebbe di essere inserita tra i grandi eventi di interesse turistico. È ormai un dato di fatto: stiamo parlando di una delle feste più antiche e più apprezzate della Sardegna, che coinvolge non solo il nostro Comune».
«Negli ultimi anni l’Amministrazione è riuscita ad accedere a fondi extracomunali, partecipando e vincendo i bandi regionali, riuscendo ad ottenere per la prima volta anche il contributo della Fondazione di Sardegna. La festa è cresciuta, c’è stato un ritorno alle tradizioni – aggiunge il sindaco – anche grazie alla collaborazione con l’Arcidiocesi di Sassari e alla sempre crescente risposta dei comuni sardi uniti dal culto per San Gavino”.
“Lo avevamo chiesto alla Giunta Pigliaru e replichiamo l’appello anche alla Giunta Solinas: non è più rinviabile, a nostro avviso, un riconoscimento della Festha Manna, che merita un ruolo di primo piano al pari delle altre grandi feste finanziate direttamente dalla Regione. Noi, nel frattempo, stiamo lavorando per creare un Comitato dei Comuni uniti dal culto per san Gavino, strumento che potrebbe darci un supporto per la partecipazione ai bandi europei».
I riti della Festha Manna si svolgono nei luoghi più suggestivi della città: la chiesa a picco sul mare di Balai, il Lungomare, la Basilica romanica di San Gavino. Dal 2016 è stata introdotta la Carta del Pellegrino per coloro che compiono il cammino notturno nella notte di Pentecoste da Sassari e dai centri vicini. Numerosi sono gli eventi collaterali organizzati direttamente dall’Amministrazione e in collaborazione con le associazioni.
Quest’anno è stata introdotta, inoltre, la cerimonia delle Civiche benemerenze per premiare i cittadini che si sono distinti nel campo delle arti e delle professioni. «L’Amministrazione comunale ha investito maggiori risorse nella comunicazione, perché la festa ha bisogno di essere conosciuta anche al di fuori dei confini territoriali. Il materiale informativo è stato distribuito in tutti gli aeroporti sardi – aggiunge l’Assessora alla Cultura e al Turismo, Mara Rassu – e a bordo delle navi di Grimaldi Lines, compagnia con la quale è nata una bella collaborazione per promuovere Porto Torres.
La comunicazione è fondamentale per amplificare la conoscenza di riti e tradizioni che hanno più di quattro secoli di vita e sulle quali si poggiano le radici del cristianesimo in Sardegna, perché la testimonianza della venerazione dei Martiri risale a ben millesettecento anni fa. Sulla base di questi elementi chiederemo alla Regione il riconoscimento della Festha Manna». L’Assessora traccia un bilancio della manifestazione: «Tutto è andato bene grazie alla collaborazione delle Forze dell’ordine, della Polizia Locale, degli uffici comunali, della Multiservizi, della Compagnia Barracellare e delle associazioni di volontariato. Gli eventi collaterali sono stati molto partecipati e la bellezza degli abiti tradizionali ha arricchito la Processione di Pentecoste. Se il nostro appello dovesse essere accolto dalla Regione – conclude Mara Rassu – ci sarebbero tutti i presupposti per rendere la nostra Festha Manna ancora più suggestiva».
Porto