Nonostante le dichiarazioni spinose e al limite del bellicoso del top management di Air Italy, scopriamo oggi che l’Azienda non é in grado di riprendere il servizio dalla base di Olbia, dopo oltre 50 anni ininterrotti di attività e un solo mese di assenza, se non dopo il 7 giugno p.v.
Nel frattempo la concorrenza diretta di Easyjet, ben radicata a Malpensa, e che già ha enucleato Airitaly da Napoli (mentre Vueling l’ha soppiantata a Firenze, Neos e Volotea a Verona, Alitalia e Volotea a Cagliari, tutte basi storiche di Meridiana) dichiara di voler incrementare il proprio sviluppo da e per l’isola.
Tutto questo mentre la rivista di bordo Atmosphere dichiara che “Airitaly é pronta all’estate”, i premi per i vini pregiati sono stati assegnati, le nuove divise distribuite e indossate, il gelato degustato. Ora andiamo anche a Toronto.
É evidente il disinteresse totale di Airitaly nei confronti del mercato interno, così come lo é l’incapacità e la sconsideratezza nello sviluppo di quello internazionale, sul quale si procede ad azzardi e tentativi scomposti.
Oggi, a ridosso della scadenza dell’infelice momento sindacale che ha visto la firma del disastroso accordo del giugno 2016, complice l’allora governo italiano e i soliti sindacati che ancora oggi si autoproclamano soli attori delle finte trattative pur senza numeri significativi nelle aziende, i dati sono i seguenti:
Gli aerei in flotta sono 13, di cui 3 parcheggiati sine die per la questione Max Boeing (ma già prima dei noti incidenti la fornitura era stata sospesa) la continuità territoriale é considerata un peso, l’occupazione sulla base madre Olbia risulta in prospettiva ancora in forte pericolo, e le tratte di lungo raggio vengono aperte e chiuse con un andamento che sa più di gioco d’azzardo che da gestione di marketing di impresa e sviluppo commerciale.
Se esiste una volontà reale di incidere sul mercato del trasporto aereo, é il momento di dimostrarlo coi fatti.
Il ricorso sistematico al wet leasing con macchine vetuste, il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato di numerosi piloti, l’assenza del partner di minoranza come di quello di maggioranza, l’avvicendamento sfrenato di quadri dirigenziali e la pioggia di comunicazioni inutili, non fa presagire nulla di buono.
AP – Associazione Piloti