CORRUZIONE: ARRESTO ARATA, PER GIP, ‘ELEVATO RISCHIO INFILTRAZIONI MAFIOSE’
CORRUZIONE: ARRESTO ARATA, PER GIP, ‘ELEVATO RISCHIO INFILTRAZIONI MAFIOSE’
Negli affari degli impianti eolici tra Paolo Arata, l’ex consulente della Lega arrestato all’alba di oggi per corruzione, e l’imprenditore Vito Nicastri, anche lui finito in manette nella stessa operazione, ci sarebbe un “elevato rischio di infiltrazioni di Cosa nostra”. Lo scrive il gip Guglielmo Nicastro che ha firmato la misura cautelare che ha portato in carcere anche il figlio di Arata, Francesco.Corruzione: Dia, Arata e “re dell’eolico” Nicastri soci occulti
“Io nel 2015 ho dato trecentomila euro a tuo papà, basandomi su un rapporto di fiducia, ed è stato il più grande errore della mia vita… era dicembre 2015 quando io vi ho dato i soldi. Siamo arrivati, dove siamo arrivati perché tuo papà, io venivo qua e gli dicevo: ma scusa Vito…: ah no, non me ne occupo… ma come non te ne occupi, io ti ho pagato e non te ne occupi?”. E’ Paolo Arata, 69 anni, che parla, rivolgendosi a Manlio Nicastri, il figlio dell’imprenditore Vito, noto come il “re dell’eolico”. Questa è una delle intercettazioni rese note, ad aprile, in seguito al decreto di perquisizione emesso dalla Procura ed eseguito dalla Dia di Trapani, nella prima parte dell’inchiesta.
Arata è uno degli indagati dalla Procura di Palermo – oggi finito agli arresti assieme al figlio Francesco, allo stesso Vito Nicastri e al figlio Manlio – che sta portando avanti una inchiesta che riguarda un giro di “mazzette” nell’ambito dei progetti relativi alle energie alternative. Secondo la Dia di Trapani, che svolge le indagini coordinate dall’aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo, “plurime acquisizioni provenienti da servizi d’intercettazione telefonica e ambientale consentono, infatti, di poter affermare che Nicastri è socio occulto, partecipandone alla gestione, di alcune società operanti nel settore delle energie rinnovabili formalmente riconducibili al faccendiere romano di origini genovesi Paolo Arata e al figlio Francesco Arata”.
Gli altri indagati sono Francesco Paolo Arata, 39 anni; Giacomo Causarano, 70 anni; Francesco Isca, 59 anni; Angelo Giuseppe Mistretta, 62 anni; Manlio Nicastri, 32 anni; Vito Nicastri, 55 anni; Alberto Tinnirello, 61 anni. Tra le varie società della famiglia Arata nelle quali Nicastri vanta certamente una partecipazione occulta figurano – secondo le indagini della Dia – le società Solcara srl e Etnea srl: “titolari di 16 impianti per la produzione di energia da fonte eolica nella provincia di Trapani e la Solgesta srl , società partecipata interamente dalla Solcara, che sta sviluppando in provincia di Trapani e Siracusa – annotano gli investigatori – due progetti per la realizzazione di altrettanti impianti di energia elettrica e bio gas utilizzando rifiuti organici”.
Secondo la Procura della Repubblica di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, Arata è “socio occulto” di Nicastri che, sebbene ai domiciliari, continuava gestire i suoi affari, violando anche le prescrizioni previste e mantenendo il contatto con soggetti che non vivevano con lui. E’ la ragione questa per cui la Procura aveva chiesto l’aggravamento della pena, spedendolo nuovamente in carcere. Paolo Arata il 12 settembre scorso dice ad una giovane avvocato: “….qui stiamo parlando in camera caritatis. Io sono socio di Nicastri al 50%…”.
Qualche mese prima, invece, Paolo Arata si “sfoga” con Manlio, figlio di Vito Nicastri: “… papà (Vito Nicastri, ndr) mi ha fatto scrivere una carta che la società è sua al metà per cento… le carte ce l’ha dal notaio. Però non ha tirato fuori una lira, neanche di Solcara, ed erano soldi che mi dovreste dare… quali soluzioni abbiamo adesso alla cosa? Ne abbiamo due di soluzioni… una, che io devo portare la tariffa al massimo livello, oggi in parlamento c’è la legge sulla … eh… come si chiama… e non procedura, va be, c’è…”.
Nicastri, tramite il figlio Manlio, da casa parla al telefono per “sbrogliare” i suoi affari ed, in alcuni casi, lo fa “direttamente” dal balcone. In almeno due occasioni – il 5 agosto e 28 agosto scorsi – la Dia immortala fotograficamente Vito Nicastri che discute, dal balcone, con suo figlio Manlio e Francesco Paolo Arata (figlio di Franco). In alcuni casi ci sarebbe stato anche un passaggio di carte e documenti che viaggiavano attraverso un “paniere” che veniva calato all’occorrenza. Paniere che è stato rinvenuto ieri nel corso della perquisizione effettuata dalla Dia nella casa alcamese di Nicastri.
CORRUZIONE: ARRESTO ARATA, SEQUESTRATE SOCIETA’ IMPIANTI EOLICI
Alcune società che gestiscono impianti eolici sono state sequestrate all’alba di oggi dalla Dia di Palermo nell’ambito dell’operazione che ha portato all’arresto di Paolo Arata, l’ex consulente della Lega, e del figlio Francesco.
CORRUZIONE: ARRESTO ARATA, PROSEGUE FILONE INCHIESTA ROMANA SU SIRI
Prosegue il filone di inchiesta della Procura di Roma che vede indagati l’ex consulente della Lega Paolo Arata e l’ormai sottosegretario Armando Siri. L’indagine era stata avviata a Palermo ma poi trasferita, per la parte riguardante il politico, ai colleghi della Capitale. Secondo la Dda Siri sarebbe il destinatario di una tangente da 30 mila euro in cambio di un emendamento nell’ambito di un affare sull’eolico insieme con l’imprenditore Vito Nicastri, anche quest’ultimo finito in carcere all’alba di oggi.
Fonte: www.affaritaliani.it