Nella mens legis, l’urp deve dunque essere un front-office diretto, un ponte fra i cittadini e la pubblica amministrazione. Negli anni Novanta, il perdurante fenomeno corruttivo contribuisce a corroborare un’immagine della pubblica amministrazione come entità distante. Da essa promanerebbero provvedimenti unidirezionali e frutto di autoritatività.
Le grandi riforme di quegli anni mirano proprio ad intaccare tale visione.
Quando però ci si rende conto che non può essere sufficiente un solo ufficio e che i risultati non sono quelli attesi, la legge 150 del 2000 riprende l’istituto dell’urp. Lo fa qualificando meglio i suoi compiti e rimodellando l’intero impianto della materia.
Da semplice sportello di ascolto diventa, o per lo meno in base alle aspettative del legislatore dovrebbe diventare, un servizio rivolto a cittadini singoli e associati.
I suoi compiti attengono alla divulgazione di servizi al cittadino, al miglioramento della conoscenza della normativa utile, al rafforzamento dei procedimenti di inclusione e partecipazione del cittadino. Lo scopo è di migliorare comunicazione esterna e interna.
La previsione legislativa viene affiancata da un progetto di vaste proporzioni, noto come urp degli urp. Il progetto riguarda la creazione di un networking di tutti gli urp presenti sul territorio nazionale.
L’istituto in generale è stato oggetto di numerose critiche.
Molti autori (Azzariti et alii) sostengono che l’istituto avrebbe avuto più concretezza se avesse comportato l’addizione di un coefficiente di comunicatività a tutti gli sportelli ai quali è equiparato.
Dovendo fare il punto oggi quindi sull’evoluzione dell’urp nella pubblica amministrazione, l’istituto appare desueto e privo degli originari afflati di innovazione. Non si tende più a parlare di urp, la legge 150 è oggetto di un vasto progetto di revisione, che dovrebbe culminare in una legge 151. In tale legge ripongono speranza gli ordini professionali relativi alle professioni di comunicazione, nonché tutti gli operatori.
La materia necessita indubbiamente di un chiarimento in ordine alle qualifiche necessarie all’esercizio dei rispettivi ruoli. Da più parti l’auspicio è che la collaborazione tra i diversi partners interessati presto conduca alla luce il nuovo testo legislativo.