Il noto pubblicitario originario di Porto Torres ha accolto con piacere l’invito degli organizzatori: sarà lui, sabato alle 19.30 al Museo Ortiz, ad accompagnare nel taglio del nastro il sindaco Alessandro Corona e i curatori Sabina Corriga e Antonello Carboni.
E in effetti c’è un filrouge che lega la presenza di questo straordinario artista della comunicazione pubblicitaria ai protagonisti della collettiva di Atzara. Prima di lavorare a New York accanto a professionisti del calibro di Andy Warhol, Sanna ha studiato a Sassari, nello stesso Istituto d’arte dove si sono formate figure come Antonio Corriga, Libero Meledina, Costantino Spada, Mauro Manca, Gavino Tilocca, Antonio Atza e Nino Dore, solo per citarne alcuni.
E in cui hanno insegnato giganti come Gavino Tilocca, Eugenio Tavolara, Stanis Dessy e Filippo Figari. Proprio quest’ultimo – al quale è stato intitolato l’istituto che è diventato Liceo artistico statale – ricopriva l’incarico di preside negli stessi anni in cui le aule erano frequentate da un giovane allievo che sarebbe diventato il pubblicitario sardo e italiano più noto al mondo.
La mostra “Cent’anni” presenta almeno un’opera di ognuno di questi maestri. Ma il un gruppo è allargato a più di trenta nomi, tra i quali figurano anche Giuseppe Biasi, Edina Altara, Maria Lai, Antonio Ballero e Carmelo Floris.
In totale saranno esposte quarantatré opere, quadri di grande valore ma anche sculture, ceramiche, bronzi e tele. Dal 22 giugno al 1 dicembre, la collettiva resterà aperta tutti i giorni, al mattino dalle 9.30 alle 13.30 e nel pomeriggio dalle 16 alle 19.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Culturale Antonio Corriga con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Atzara ed è sponsorizzata da numerosi enti pubblici e privati, tra i quali il Distretto Culturale del Nuorese, il Gal BMG, l’associazione Città del vino, la Fondazione di Sardegna e il Banco di Sardegna, che ha messo a disposizione ben sette straordinari capolavori della sua collezione.
La collettiva si presenta come un evento unico, dal momento che le opere sono state reperite da collezioni private grazie a un impegnativo lavoro di ricerca. Un invito irripetibile quindi alla riscoperta della bellezza di un’isola, attraverso lo sguardo lungo un secolo, dei suoi più grandi artisti.
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