Il presidente Luciano Lisci si congratula con lui: “Di Mattia ammiro l’impegno, la voglia di migliorarsi ma anche l’umiltà. Mattia è un ragazzo d’oro che non dimentica mai la sua missione paralimpica. Infatti oltre ad essere forte in pista, mostra tanta sensibilità quando deve parlare del nostro movimento che anche grazie a lui è in continua espansione”.
“PENSO AL MIGLIORAMENTO DEL PERSONALE”
Subito dopo la gara aveva uno sguardo visibilmente contrariato. Mattia Cardia non riusciva a gioire per la bellissima vittoria in quanto, a suo dire, la partenza è da dimenticare.
Quando hai realizzato che comunque Lathi 2019 non la cancellerai mai dalla mente?
Ci sono voluti alcuni minuti di riflessione. Pur non essendo pienamente contento per la partenza sono riuscito ad ottenere comunque un risultato lusinghiero. Ho fatto registrare un picco alto di velocità che mi proietta verso il miglioramento del mio personale.
Quando potrebbe avvenire ciò?
Spero che si avveri molto presto, forse anche più presto di quanto io pensi. Ma se dicessi Jesolo, la prossima settimana, forse sarei avventato, anche perché la pista veneta è solitamente molto ventosa. Si può sfruttare solo quando le condizioni climatiche sono veramente ideali. Punterei più sui campionati del Mondo Giovanili in Svizzera (per la seconda volta consecutiva a Nottwil, in Svizzera, dall’1 al 4 agosto 2019). Quella sarà per me una tappa molto importante.
Altre sensazioni da raccontare?
Quella di venerdì è l’ennesima prova che vestire la maglia dell’Italia mi porta fortuna ed è sempre un’emozione incredibile e particolare poter onorare il Tricolore. Penso di aver dato dei segnali tangibili anche al mio allenatore Stefano Caneo con il quale ho lavorato tanto e bene. E alla stessa conclusione sono giunti i tecnici della nazionale che mi hanno visto solo pochi giorni ma si sono resi conto che il lavoro pregresso era veramente buono.
Non è solo una mia vittoria ma di tutti quelli che mi supportano; in pista non ci sono io ma in corsia ma altre 10, 50, 100 persone che corrono con me.
Niccolo Pirosu è stato l’avversario più pericoloso..
La vittoria è speciale perché con lui condivido la stessa camera e poi siamo anche compagni di società con le Fiamme Azzurre. Credo che un finale simile si potrà concretare anche la prossima settimana agli Italiani in Veneto con l’aggiunta di Augusto Ravasio: e molto probabilmente daremo vita alla finale più bella di tutti i Campionati.
NICOLA INCANI SOGGIOGATO DAL GRAN CALDO ARRIVA QUARTO NEI 1500 SL ASSOLUTI
Scene da sauna a Chianciano Terme durante i campionati Italiani di Nuoto FISDIR. I 35 gradi si sono sentiti anche dentro la piscina dove l’acqua ha raggiunto temperature fastidiose. E il portacolori saspino Nicola Incani risente parecchio del caldo torrido che condiziona fortemente le sue prestazioni. Nonostante tutto non sfigura. Nei 100 rana non si è qualificato per la finale però ha realizzato il secondo tempo di categoria (AM 14).
Nei 200 stile libero realizza il primo tempo di categoria, disputando anche la finale assoluta dove è terminato all’ottavo posto preceduto de degli autentici giovani siluri che hanno una decina di anni in meno di lui. “Come era lui quando aveva 22 – 23 anni” precisa il responsabile tecnico del Nuoto Sa.Spo. Toni Satta.
Due secondi gli sono stati fatali per il mancato accesso sul podio dei 1500 stile libero, dove può bearsi per un bel quarto posto. Giunge però primo di categoria (AM 14) e conserva il titolo.
“I risultati di Nicola li definisco parzialmente positivi – conclude Toni Satta – ma è indubbio che le alte temperature abbiano inciso sul rendimento globale perché non l’ho mai visto serenissimo. E poi davanti a lui si sono piazzati avversari che fanno parte del giro della nazionale”.
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