E i più giovani li stanno sviluppando più velocemente, con la ricerca che mostra spaventose punte che sono più comuni tra i 18 e i 30 anni. Gli scienziati dell’Università della Sunshine Coast nel Queensland, in Australia, hanno svolto ricerche dettagliate sul fenomeno. Hanno scansionato più di mille teschi appartenenti a persone di età compresa tra i 18 e gli 86 anni, secondo i report della BBC Future. Il dott. David Shahar, ricercatore principale, ha dichiarato alla BBC: “Sono stato un clinico per 20 anni e solo nell’ultimo decennio ho scoperto sempre più che i miei pazienti hanno questa crescita sul cranio“. Il dott. Shahar suggerisce che la ragione per cui il picco osseo sta diventando più comune è la quantità di tempo in cui le persone – in particolare i giovani – passano a guardare in basso.
Le ore trascorse a scorrere su smartphone, tablet e laptop potrebbero mettere a dura prova le parti del corpo meno utilizzate che cambiano effettivamente le parti del corpo. In particolare, i muscoli che collegano il collo alla parte posteriore della testa sono sotto sforzo mentre cercano di tenere fermo il cranio – una testa media per adulti può pesare circa 5 kg. In risposta a quei muscoli che diventano sempre più forti, suggerisce il dott. Shahar, lo scheletro sviluppa nuovi strati ossei per rinforzare e allargare l’area. La ragione di ciò, suggeriscono, è una “rivoluzione tecnologica manuale”.
Secondo una ricerca rivelata lo scorso anno, la persona media nel Regno Unito ha speso 24 ore a settimana – circa tre e mezza al giorno – sui propri smartphone nel 2017. In media, le persone controllano i loro telefoni ogni 12 minuti, secondo le statistiche della Ofcom, autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito. Circa il 78% dei cittadini britannici possiede uno smartphone e un adulto su cinque trascorre 40 ore o più online ogni settimana. Il dott. Shahar e colleghi hanno scritto nel loro studio che “il carico meccanico ripetuto e sostenuto” porta all’adattamento dei tendini e dei tessuti connettivi.
Hanno detto: “Lo sviluppo di EOP ampliato può essere attribuito a, e spiegato da, l’uso estensivo di attività basate sullo schermo da parte di individui di tutte le età, compresi i bambini, e la cattiva postura associata“. Disturbi muscoloscheletrici legati a posture scorrette durante l’utilizzo di computer e tablet sono stati ampiamente studiati e sono stati identificati come un fattore di rischio per lo sviluppo di sintomi correlati a collo, spalle e avambracci.” E il dott. Shahar ha detto che, anche se è improbabile che i noduli ossei possano causare effetti dannosi, potrebbero non andare mai via. Ha aggiunto: “Immagina di avere stalattiti e stalagmiti, se nessuno li disturba, continueranno a crescere“. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che l’ Organizzazione Mondiale della Sanità, aveva alzato il livello di allerta sull’utilizzo dei cellulari.