Una vetrina illuminata dal marchio internazionale di Mirtò, un veicolo di promozione straordinario che segue gli eventi più importanti.
Un Expò itinerante che valorizza i borghi della Sardegna, i piccoli paesi dell’entroterra, portando le produzioni locali, l’enogastronomia e l’artigianato al centro della scena turistica.
Nasce su solide fondamenta il progetto della Città del Mirto, che dopo il suo esordio nella tappa di Alghero del mondiale Rally Italia Sardegna, guarda al futuro con grandi prospettive.
Un appuntamento organizzato dall’Automobile Club d’Italia, grazie al presidente Angelo Sticchi Damiani; l’Aci Sassari con Giulio Pes e il direttore della tappa del rally, Antonio Turitto.
La Città del Mirto sarà un veicolo per le economie dei territori, un’occasione per lanciare startup di giovani legate all’artigianato e all’agroalimentare.
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Da Olbia a Cagliari, fino ad Alghero sino ad arrivare al nord dell’Isola. Con il marchio Mirtò a fare da propulsore di un’idea che punta su un progetto di valorizzazione delle eccellenze dei territori dell’interno dell’isola.
La Città del Mirto nasce con il fondamentale supporto del Comune di Olbia, grazie all’impegno dell’assessore al Turismo, Marco Balata e di Alghero, grazie all’iniziativa di Nunzio Camerada. Un progetto che vede in prima fila anche Cagliari, che sarà al centro di importanti iniziative legate alla presenza di Luna Rossa, la barca del Team Prada, in preparazione della Coppa America.
Città del Mirto ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato all’Agricoltura e dell’assessorato al Turismo della Regione Sardegna.
“Siamo sensibili a iniziative di promozione per la valorizzazione dei prodotti tipici della Sardegna, con progetti che puntino sull’enogastronomia, artigianato e cultura – sottolinea l’ assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa-. La Città del Mirto dimostra la capacità dei nostri imprenditori a costruire iniziative che possano raggiungere risultati ottimali sul territorio. Per quanto riguarda l’obiettivo di valorizzazione dei borghi della Sardegna stiamo valutando, per capire che tipo di supporto dare e come coordinare e condividere le esperienze e i diversi progetti”.
Tra le linee programmatiche del presidente della Regione, Christian Solinas, c’è quella della creazione dei distretti legati ai prodotti locali.
“Città del Mirto ha ricevuto il patrocinio dell’assessorato all’Agricoltura proprio perché rappresenta una iniziativa che coincide con la programmazione regionale, che vuole costruire ambiti distrettuali che puntino su prodotti legati ai territori – spiega Efisio Arbau, presidente dell’Unione dei Comuni della Barbagia-. L’idea dei distretti, però, va al di là del singolo prodotto, e guarda al territorio ed alla promozione di tutta una serie di iniziative legate alla cultura e all’artigianato come attrattori turistici”.
La promozione del territorio diventa sempre di più il fulcro del progetto di Mirtò, il festival del mirto, che ha fatto delle eccellenze enogastronomiche un marchio conosciuto in tutta Europa.
Nasce da qui, come una naturale evoluzione, l’idea di costruire un Expò itinerante del patrimonio storico e archeologico di Olbia, della Gallura e della Sardegna, attraverso l’impulso del Comune di Olbia e dell’Aspo, il suo braccio operativo sul fronte turistico, grazie alla partecipazione di Mirtò alle più importanti fiere d’Europa.
Un progetto che sarà parte integrante anche della nuova iniziativa della Città del Mirto.
“Nell’ambito del progetto ad Alghero abbiamo dato vita ad uno spazio per la divulgazione delle risorse culturali della Sardegna – spiega Viviana Pinna, archeologa, specializzata in archeologia preistorica e protostorica, una delle protagoniste di Mirtó fin dalla sua fondazione nel 2014-. Come nel Dna di Mirtò, la promozione ha sempre avuto una visione sistemica mirata a includere le diverse eccellenze della Regione, sia delle zone costiere che interne. Abbiamo avviato già alcune partnership importanti, con il Distretto culturale del Nuorese, il Nuraghe Majori di Tempio Pausania, il Museo del sughero di Calangianus e i siti archeologici di Alghero”.