Il Distretto nasce con l’obiettivo di costruire una rete di attrattori materiali e immateriali per valorizzare l’identità e il patrimonio culturale del territorio, sostenere e innovare il settore delle industrie creative e innescare così un processo virtuoso di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
In questa prospettiva il paese di Gavoi aderisce alla rete con grande convinzione portando nel sodalizio la sua storia, la sua esperienza nella promozione culturale fatta di grandi e piccoli eventi, le sue strutture museali, i suoi monumenti, il suo centro storico e la sua economia agropastorale e artigianale in grado di raccontare la Barbagia di ieri e di oggi.
“Gavoi entra a pieno titolo nel Distretto Culturale del Nuorese – afferma Giovanni Cugusi – perché questa amministrazione ritiene che la cultura, la valorizzazione dei beni materiali e immateriali, gli eventi, la storia, l’identità e l’accoglienza siano tesori preziosi da condividere e mettere a sistema. Il modo migliore di promuovere questi valori è inserirli all’interno di una rete territoriale virtuosa come il Distretto Culturale del Nuorese assieme al quale generare nuovi progetti con spirito collaborativo e propositivo.
Il nostro villaggio che, fra gli altri, ha dato i natali a importanti intellettuali come Antonello Satta, a poeti come Raimondo Manelli o Mitri Urru, a pittori di talento come Giovanni Maria Pelleu – prosegue il sindaco – è anche il paese del Festival Isola delle Storie, il paese del festival del cinema CineTumbarinu, il paese che per la prima volta in Sardegna ha ospitato nel 2018 l’esposizione Word Press Photo, il paese del carnevale più musicale dell’isola e di un’altra miriade di eventi culturali, identitari, poetici, storici piccoli e grandi che punteggiano tutto l’anno.
Gavoi è anche la sede di due musei – sostiene Cugusi -, oggi visitabili durante gli eventi attrattori e on demand, dei quali stiamo progettando la messa a regime e l’affidamento. Parlo del Museo Casa Porcu Satta, palazzo centralissimo che oggi ospita in, sale affrescate, gli arredi originali e le collezioni di Abbigliamento tradizionale, Jocos e Prendas contra s’ocru malu, e il Museo del Fiore Sardo, nuova struttura espositiva, tradizionale e multimediale, dedicata al prodotto principe della pastorizia sarda e gavoese, il rinomato Fiore Sardo, una delle tre DOP del formaggio in Sardegna e presidio Slow Food.
Mentre la memoria e la quotidianità conservano la lingua, il canto e le narrazioni, il centro storico perfettamente conservato fa da scenario a una grande temperie culturale e a un mondo associazionistico vivace. Il territorio attorno al paese invece, fra il Lago, l’altopiano e il Gennargentu, svela tesori nuragici e pre nuragici censiti, segnalati e fruibili.
Crediamo che questa realtà – conclude il primo cittadino – vocata al turismo culturale e aperta ai visitatori curiosi e consapevoli, possa crescere e essere propulsiva all’interno di una rete importante come il Distretto Culturale del Nuorese del quale condividiamo pienamente lo statuto, gli obiettivi, i progetti e i valori. Per questo ringraziamo il Presidente dell’Associazione dott. Agostino Cicalò e tutti i soci per aver accolto la richiesta di adesione della nostra comunità culturale”.