stamattina ho chiamato Mariano Brianda e Nanni Campus per complimentarmi per il risultato ottenuto e fare un in bocca al lupo per il proseguo della campagna elettorale.
Certo non posso negare che in me ci sia tanta amarezza per il risultato ottenuto, nonostante il lavoro svolto, il grande progetto presentato, una squadra di consiglieri coesa e determinata, una Giunta pronta a lavorare sin da subito con infaticabili attivisti: ci aspettavamo un consenso ben più ampio, a quel ballottaggio ci credevo davvero. Prendo atto serenamente del responso delle urne, perché se è vero che siamo “La città del benessere e dello sport” dobbiamo essere prima di tutto sportivi, e nello sport si vince e si perde.
Abbiamo pagato soprattutto l’elevato astensionismo. I sassaresi in gran numero non vanno più a votare – 46% il dato dell’astensione – ed è un dato allarmante: i nostri nonni hanno combattuto per la democrazia mentre i nostri giovani sembrano non conservare più questo ricordo, forse nemmeno lo sanno.
Sassari è una città che non ama i giovani, lo abbiamo detto tante volte e con questo risultato ne abbiamo avuto l’ennesima amara conferma. Siamo una città sempre più vecchia che vota per la vecchia politica, che preferisce un favore a una visione organica di rilancio, che si accontenta delle briciole del momento rinunciando ai contenuti seri e reali per il futuro.
I sassaresi, per loro scelta, riprenderanno a lamentarsi di Abbanoa ma continueranno a subirne i torti; continueranno a lagnarsi per la ZTL ma proseguiranno con chi l’ha imposta; chiederanno dei grandi eventi in città ma non avranno uno spazio dove realizzarli; si aspetteranno più cultura da chi ha sempre tolto fondi a quel capitolo di bilancio; chiederanno il rilancio del centro storico a chi lo ha ucciso. Campioni del mondo in lamentele, incapaci di giudicare in maniera fredda e razionale: sarà forse questa la nostra identità, è questa l’indole del sassarese medio? No. Nonostante tutto non ci voglio credere.
Però noi non abbiamo nulla su cui recriminare, anzi il nostro consenso in città dopo cinque anni è aumentato, in termini di voti e di percentuali. La differenza è che siamo cresciuti senza promettere niente a nessuno, presentando e rappresentando serietà e novità come valore aggiunto per il rilancio di una città moribonda ma evidentemente non ancora esausta del trattamento ricevuto.
Personalmente rifarei esattamente tutto quello che ho fatto, compresa la scelta di non propormi, nonostante le insistenze di tanti amici, per le passate elezioni regionali. Questo perché volevo provare a cambiare la mia città, la città che amo davvero. perché noi siamo anche questi, quei pazzi che mettono un progetto davanti a forse più facili opportunità di crescita politica. Evidentemente doveva andare così, ma sono fiero del lavoro svolto e portato avanti dando il 110%.
Chiudo con un ringraziamento prima di tutto alla mia famiglia, a mia moglie e mia figlia, cui ho tolto tanto tempo, forse troppo, per dedicarmi a questa campagna elettorale; a mia mamma, a mio babbo che da lassù mi ha dato una grossa mano e che so essere orgoglioso di me; a tutti i candidati consiglieri, ai potenziali assessori, agli attivisti e ai sostenitori e ai tanti portavoce che mi stanno riempiendo di affetto e di messaggi.
Grazie.
Sassari la città del benessere e dello sport