Coinvolti tre funzionari del Tribunale di Tempio Pausania
Tra i nominativi citati nell’esposto che, appunto, hanno dato origine all’apertura del fascicolo, compaiono l’avvocato olbiese Angelo Antonio Merlini e tre funzionari del Tribunale di Tempio Pausania. Tra loro anche una donna, secondo cui, grazie alla propria posizione professionale, avrebbe cercato più volte di agevolare lo studio legale Merlini nel procedimento civile 920/2016 (usucapione dei 60 ettari che ingloba il compendio Ospedaliero Mater Olbia), nel quale l’avvocato olbiese è già indagato per firme false dalla stessa Procura della Repubblica di Tempio Pausania.
Insomma, dopo le innumerevoli traversie che hanno coinvolto il Tribunale di Tempio Pausania, arriva ora anche il coinvolgimento di alcuni funzionari dello stesso tribunale. Stando al contenuto dell’esposto che ha indotto, appunto, la Procura della Repubblica di Roma ad aprire il suddetto fascicolo, la funzionaria in questione pare abbia cercato di agevolare, con metodi alquanto discutibili, determinati avvocati.
[foto id=”282351″]Le persone coinvolte e sotto indagine sono diverse e tutte, a vario titolo, ricoprono e hanno ricoperto ruoli di primo piano nel tentativo di inquinare prove per ostacolare il lavoro dell’autorità giudiziaria. Tra loro emergono nomi di politici nazionali, professionisti romani, oltre al napoletano Lucio Rispo e l’avvocato Merlini.
I magistrati romani stanno operando nel massimo riserbo su un’indagine che potrebbe portare alla luce reati quali il favoreggiamento in atti giudiziari, corruzione internazionale che vedrebbe coinvolti politici e società riconducibili alla Qatar Foundation.
Il Mater Olbia Hospital, quindi, man mano che passano i mesi, si arricchisce sempre più di aspetti alquanto intricati e rafforzano l’ipotesi di intrecci politici e finanziari. Spetta dunque alla Procura di Roma, porre sotta la lente d’ingrandimento ogni singolo atto legato al Mater Olbia Hospital, per accertare se tutto, attorno all’investimento dall’Emiro del Qatar, è avvenuto nel rispetto della legalità.