Roberta Bruno, nata a Milano, da piccola con la famiglia si trasferisce in Sardegna dove tuttora vive e lavora. A Cagliari è cresciuta con la sua famiglia; laureata in medicina, esercita la professione di medico di base a Quartu Sant’Elena, ma non ha mai smesso di coltivare la sua grande passione per la pittura, un percorso che l’ha accompagnata sin da bambina:“Dipingo perché significa vita per me. Sono ciò che dipingo e le pitture rivelano la mia visione della vita stessa”.
Così scrive Raffaele Iaria di Roberta Bruno: …” i suoi elaborati sono narrazioni di un universo che le appartiene e, quindi, inevitabilmente ci portano a comprendere la sua origine, la sua storia, il suo percorso. Il suo è un mondo che si schiude facendosi guidare dal suo estro, dalla sua capacità di raccontare con i colori ciò che un poeta farebbe con le parole. I “personaggi” di Luigi Pirandello erano in cerca di autore, nel caso della Bruno è l’autore che è andato alla ricerca di questi personaggi, e sono molti più di sei “ -…“Colori contrastanti delineano sagome che con pochi tratti l’artista ha saputo far apparire e che non hanno bisogno di essere “ambientate” per farsi comprendere.
C’è dinamismo in quell’assenza-presenza che le circonda perché è il colore che parla, gradazioni primarie o derivate da toni multipli raccontano la sua Sardegna, la sua gente. Emblematici sono alcuni lavori come la “donna-nonna” … – …“ ma ci sono anche gli uomini con le “bonette”, la coppola sarda che unitamente al gilet firma la genesi di questa popolo”… – “ La tavolozza usata dalla Bruno è un’esplosione di colori che sanno bene come andarsi a collocare di volta in volta per definire il segno, la macchia, la campitura. Vibrazioni che danno vita a inarrestabili pensieri.
Quanta verità e racchiusa in queste opere che non hanno bisogno di essere sezionate per farsi leggere, colpiscono al primo sguardo per la purezza che celano, si posizionano al centro della scena, sono tangibili anche all’osservatore disattento. Nella loro indeterminatezza sono immagini che parlano chiaro, che rispecchiano l’identità di ogni soggetto grazie all’esperienza pittorica della Bruno. L’inarrestabile forza caratterizza tutto l’iter di quest’artista che ha saputo cogliere nella pittura la giusta strada da percorrere per raccontare, in modo libero, le vibrazioni forti che scaturiscono dal profondo dei suoi sentimenti. Pablo Picasso diceva “la pittura è più forte di me, mi costringe a dipingere come vuole lei. Parole che trovano riscontro nell’attività artistica di Roberta Bruno”.
Ha partecipato a diverse tappe della mostra “Omaggio a Frida”, e una sua opera sarà esposta anche alla dodicesima tappa che si terrà a Città del Messico presso l’Istituto Italiano di Cultura a cura di Amedeo Fusco dal 20 Giugno al 20 Luglio 2019.
La mostra sarà inaugurata il 6 giugno alle 18,30 e sarà visitabile dal 6 al 30 giugno dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 17,30 alle 19,30, domenica chiuso.
Ingresso Libero