L’iniziativa, giunta alla decima edizione, ha visto l’adesione della Brigata “Sassari”, l’unità dell’Esercito impegnata a Roma nell’operazione “Strade sicure” per garantire la sicurezza di 161 siti sensibili, presenti in maggioranza nella capitale.
“Un gesto di generosa e spontanea solidarietà che può salvare molte vite”, è stato il commento di uno dei militari-donatori dell’Esercito Italiano all’uscita della sala prelievi del Nomentana Hospital.
La Brigata “Sassari” è conosciuta ed ammirata ovunque per la sua storia ricca di gesta eroiche ma anche per la solidarietà sempre dimostrata verso i meno fortunati.
In Italia la carenza di sangue è un problema molto sentito che riguarda la salute di migliaia di persone e la Brigata “Sassari” si è dimostrata sempre particolarmente sensibile alle tematiche sociali accogliendo con entusiasmo l’invito di aderire alla campagna promossa da Rosella Sensi, figlia di Franco Sensi, indimenticato presidente della squadra giallorossa.
“Mi auguro che iniziative come questa riescano a toccare il cuore delle persone affinché cresca la sensibilità e l’altruismo verso i più bisognosi”, ha spiegato il colonnello Stefano Fanì, comandante del 151° reggimento fanteria “Sassari”.
“Il successo delle altre nove edizioni, durante le quali sono state raccolte numerose sacche di sangue, incoraggia a proseguire nell’importante iniziativa che può aiutare tanti malati”, ha sottolineato Rosella Sensi, che non ha esitato a lanciare un appello.
“Serve coraggio! La necessità è veramente tanta. Ogni donatore potrà sentirsi più felice, conscio di aver fatto qualcosa di molto importante per gli altri, ma anche per se stesso. Donare il sangue non è complicato, non è doloroso, non comporta problemi a chi lo fa ma, anzi, è un gesto di alto valore solidale, simbolico e indispensabile perché potrebbe salvare la vita di chi lo riceve. Esprimo il mio ringraziamento a tutta la Brigata “Sassari” per la partecipazione dei propri militari e per la loro sensibilità”.
Sentimenti di riconoscente gratitudine per la riuscita dell’iniziativa sono stati espressi anche dal presidente del Nomentana Hospital Desiderata Berloco e dal professor Raffaele Tartaglione, ematologo presso il policlinico Gemelli, a conferma del solido legame esistente tra l’Esercito e il mondo dell’associazionismo benefico.