Sarà una composizione di forti suggestioni, tra atmosfere dark e musiche contemporanee.
L’opera affronta i temi dell’amore perduto, dei conflitti interiori e del soprannaturale, e nasce da un richiamo al misterioso e al magico, a una dimensione esotica, primitiva e tenebrosa. A una ricerca di atmosfera.
Le coreografie divengono la trasposizione in gesto e movimento di un filone narrativo oggi vicino al genere noir, un genere fondato a fine Settecento da Horace Walpole con la pubblicazione de “Il castello di Otranto”.
Con Walpole sono nate le connotazioni più moderne del termine gotico, associato all’orrore, all’oscuro e all’ultraterreno, per divenire la base dell’iconografia utilizzata in seguito nel cinema e nella letteratura horror.
In questo caso l’esperimento con la danza pone l’accento sull’unione fra storie d’amore e di terrore. Tutto ciò che è “gotico” è collegato all’apprezzamento delle gioie date dall’emozione estrema, allo struggimento della paura e alla soggezione inerente il sublime.