L’ultimo terribile ritrovamento di due capodogli morti al largo dell’isola di Palmarola, nell’arcipelago di Ponza, a causa di una rete da pesca lunga circa due metri, apre nuovamente il dibattito sullo stato di salute dei nostri mari, sui comportamenti dell’uomo e sulla gestione degli spiaggiamenti di cetacei vivi o morti.
Tema al centro del costante lavoro della deputata algherese Paola Deiana: “Dall’inizio dell’anno sono 13 i giganti del mare uccisi dall’inquinamento provocato dall’uomo. Questo è inaccettabile”.
La parlamentare del Movimento 5 stelle spiega: “Sono impegnata con il Ministero della Salute e dell’Ambiente per rendere operative le nuove linee guida in materia di interventi su mammiferi marini spiaggiati. Mi batterò sempre per la difesa del mare e della sua biodiversità”.
Il lavoro del Governo è rivolto verso un programma di sorveglianza sui cetacei spiaggiati morti o vivi e mirato alle modalità di intervento, nonché verso progetti e campagne di sensibilizzazione.
“Inoltre – sottolinea Paola Deiana – all’interno del provvedimento Salvamare, che ha l’obiettivo di contrastare l’inquinamento da plastica dei mari, saranno previsti interventi sulle cosiddette ‘reti fantasma’, tramagli che perdono o abbandonano in mare i pescatori e che, appoggiandosi sui fondali, diventano delle trappole mortali per gli organismi marini”.
Fondamentale, nell’ottica di un mare libero dalla plastica e dalle attrezzature smarrite è anche il ruolo degli stessi pescatori, con i quali la deputata si è confrontata più volte al fine di concorrere al miglioramento del disegno di legge Salvamare”.