Ma prima di esporle il nostro “cahier de doleances” è utile fare alcune considerazioni riguardo all’organizzazione dei grandi eventi in generale e del Vasco Tour in particolare: – portare i grandi concerti rock in Sardegna è notoriamente un’impresa difficile, perché gli elevati costi di trasporto e di produzione, uniti alla mancanza di strutture adeguate per capienza e funzionalità, rendono spesso antieconomica un’attività che non gode di sostegni pubblici; – è un’impresa tuttavia necessaria, perché porta grandissimi vantaggi per l’economia del territorio che li ospita; – i due concerti di Vasco Rossi ne sono stati l’esempio più eclatante, perché sono stati un grande business per l’intero comparto turistico e ricettivo, che ha registrato un “sold out” senza precedenti; – realizzare questo evento è stato possibile solo perché l’artista ha voluto mantenere la promessa fatta ai fans della Sardegna, a dispetto del fatto che per ogni concerto a Cagliari erano stati già preventivati costi doppi e incassi pari a un terzo rispetto a quelli di Milano; – la grande festa per gli oltre 50 mila spettatori presenti è stato quindi un vero e proprio regalo alla nostra città e alla Sardegna, e come tale avrebbe meritato ben altra accoglienza rispetto a quella riservatagli.
Ma veniamo al “cahier de doleances”. Fiera – La Live Nation Italia, produttore del tour, aveva posto un’unica condizione per poter approdare in Sardegna: disporre, gratuitamente, di una struttura con una capienza di almeno 30 mila posti. Sardegna Concerti, referente della Live Nation per l’isola, fin dal mese di settembre 2018, ha rappresentato tali condizioni in maniera chiara ed inequivocabile alla Fiera di Cagliari, sollecitando la stessa a richiedere un sostegno da parte dell’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna, il quale per ovvi motivi di interesse turistico ha garantito il suo sostegno. Successivamente, una volta ottenute queste garanzie, Sardegna Concerti ha ritenuto opportuno fare un passo di lato e consentendo un rapporto contrattuale diretto tra Fiera e Live Nation.
Tutto sembrava procedere per il meglio finché, a poche settimane dal concerto, la Fiera, adottando comportamenti e metodi impensabili per una struttura di diritto pubblico, ha rinnegato gli impegni presi e ha cercato in ogni modo di “far cassa” a spese dell’evento. Un atteggiamento inqualificabile che sarà ovviamente perseguito con le opportune iniziative legali dei diretti interessati, ma che al momento ha generato l’indignazione dell’intero staff del Vasco Tour, producendo un gravissimo danno d’immagine per Cagliari. La sicurezza – Le misure antiterrorismo imposte dalla circolare Minniti-Gabrielli, in molti casi inutili e sproporzionate, generano in tutta Italia costi elevati che variano a seconda della collocazione del sito. La Fiera di Cagliari rientra tra quelli più problematici perché situata in centro città, e nemmeno persone di grande autorità ed esperienza come il Prefetto, il Questore e il Comandante della Polizia Urbana, hanno potuto fare più di tanto per ridurre l’impatto di queste misure sulla cittadinanza ed evitare di caricare un costo eccessivo sugli organizzatori.
Tuttavia, in totale difformità rispetto all’atteggiamento collaborativo delle massime autorità, alcuni membri del Comitato per la Sicurezza e l’ordine Pubblico hanno ritenuto di “forzare” le proprie prerogative imponendo misure spropositate, come per esempio la presenza di un Presidio Medico Avanzato e ben 13 ambulanze medicalizzate, costringendo l’organizzatore ad una spesa imprevista di circa 17.500 euro. Una misura assolutamente vessatoria, perché ben al di sopra dei minimi fissati dalla legge; ma anche ridicola, considerando il fatto che lo stesso concerto, tenutosi pochi giorni prima allo stadio di San Siro a Milano, a fronte di un pubblico di quasi 65 mila persone (circa il triplo rispetto a Cagliari), sono state prescritte, come vuole la norma, solo 6 ambulanze. Comune di Cagliari – Anche il Comune di Cagliari, che avrebbe dovuto essere il principale “facilitatore” dell’evento è riuscito a contribuire alla pessima accoglienza riservatagli: per consentire il parcheggio dei 70 TIR al seguito della produzione nell’area che ospita le reliquie dell’ex Arena Grandi Eventi ha infatti richiesto un canone d’affitto smisurato (8.500 euro + Iva), applicando una tariffa pari a quella vigente quando la stessa era in attività.
L’iniziativa è poi saggiamente rientrata, ma solo dopo la veemente reazione da parte di Sardegna Concerti e l’intervento del Commissario Prefettizio. Tuttavia, come era ampiamente prevedibile, prima che ciò avvenisse, durante le 24 ore in cui i 70 TIR sono rimasti all’interno della fiera complicando non poco i lavori di montaggio del palco, la PEC con la quale il Comune ha richiesto questa cifra è circolata nell’intero staff di Live Nation, alimentando la preesistente sensazione di essere oggetto di una vera e propria persecuzione; e ha girato per mezza Italia, presso le più importanti agenzie di spettacolo, contribuendo a diffondere l’immagine di una comunità ostile agli eventi. “Dulcis in fundo” il Commissario Prefettizio di Cagliari ha dovuto ratificare, supponiamo per rispettare dei termini imposti dalla legge, un nuovo regolamento comunale, elaborato dalla Giunta Zedda, che potrà essere tranquillamente ribattezzato “contro i grandi eventi”, tanto è assurdo e autolesionista per una città che vorrebbe vivere di turismo. Tale regolamento prescrive infatti che i costi della Polizia Locale generati da eventi di qualsiasi genere, in particolare quelli che prevedano un biglietto d’ingresso, gravino interamente sull’organizzatore, che sarà costretto a sostenere oneri altissimi, come i circa 40 mila euro stimati per Vasco Rossi. L’ironia della sorte ha voluto inoltre che questo regolamento fosse approvato proprio il 12 giugno 2019, il giorno di inizio dei lavori di montaggio del palco di Vasco Rossi, giusto per dargli il benvenuto.
In conclusione, molto a malincuore, siamo costretti a denunciare il misto di arroganza, provincialismo e incompetenza che, fatte le dovute doverose eccezioni, ha dato la cifra della nostra accoglienza in città. Nessuno avrebbe potuto immaginare uno scenario così avvilente, meno che mai Live Nation, costretta a superare le tensioni e il grave stress aggiuntivo mentre era impegnata, con uno staff di oltre 600 operatori, ad erigere il più grande scenario tecnologico mai arrivato in Sardegna. Un disagio condiviso dallo staff di Sardegna Concerti, che nulla ha potuto per evitare che i massimi dirigenti della più importante organizzazione di spettacolo italiana pronunciassero frasi come “mai più in Sardegna…”, vanificando del tutto gli sforzi compiuti in questi anni. Siamo consapevoli del fatto che anche comportamenti che appaiono a prima vista come di origine dolosa, probabilmente non lo sono stati, ma ciò non ne cambia in alcun modo gli effetti.
Eviteremo comunque ogni polemica su queste vicende per sottolineare ciò che ci sembra più rilevante e che l’esperienza del Vasco Rossi Tour ha messo a nudo, come mai prima d’ora: la totale mancanza di un’opera di coordinamento e di indirizzo da parte di chi questo ruolo doveva esercitare, ovvero il Comune di Cagliari. Dopo la fallimentare esperienza dell’Arena Grandi Eventi, l’Amministrazione Zedda non ha trovato di meglio che passare la palla alla Fiera “sic et simpliciter”, senza assumere alcun impegno finanziario né definire alcun accordo, pensando semplicemente a liberarsi di un problema diventato scomodo da affrontare. Per evitare che la nostra città venga nuovamente cancellata, dopo esservi appena rientrata, dal circuito dei grandi concerti dello show-biz internazionale, ci auguriamo vivamente che questo macroscopico “vuoto” possa essere rapidamente colmato per le future occasioni. Con i più cordiali saluti e auguri di buon lavoro