Fine settimana fitto di appuntamenti a Carloforte per L’Isola dei libri, la rassegna letteraria organizzata dall’associazione Saphyrina.
Domani, sabato 20 luglio, alle 20,30 nello spazio Exme di via XX settembre è atteso il giornalista e scrittore Raffaele Mangano che parlerà di “La colpa” (Lupetti, 2018), il suo ottavo romanzo. E’ la storia di Matteo Di Girolamo, affermato architetto milanese che sparisce senza lasciare traccia. Sinché, 30 anni dopo, il figlio riceverà una telefonata che lo porterà a fare i conti con il passato.
Domenica 21 luglio la manifestazione si sposta sulla terrazza dell’hotel Villa Pimpina dove è in programma l’incontro con il giornalista e fotografo Enrico de Martino (ha seguito la guerra del Kippur e la prima Guerra del Golfo) che presenterà il volume “Tierras alta“, edito da Notes nel 2018. Una carrellata di foto ispirate all’autore dai grandi narratori dell’America latina. Foto che andranno a formare- sempre negli dell’hotel- “Strade di carta“, la mostra che sarà inaugurata subito dopo l’incontro, e resterà visitabile sino al 28 luglio. Un concentrato di mmagini, colori e sensazioni che vanno dalla fine del mondo di Papa Francesco alle tonalità sgargianti delle ritualità messicane.
Informazioni: tel. 333 2872796/329 4274223. Pagina Fb: L’isola dei libri oppure Associazione culturale Saphyrina.
La manifestazione è organizzata con il contributo di: Comune di Carloforte, Hotel Villa Pimpina, Delcomar, Commerciale Puggioni, Vigna du Bertin, Dai giurnoli, Bar alla Fontana, Ordine degli psicologi della Sardegna.
Raffaele Mangano ha intrapreso la carriera di giornalista, diretto periodici e condotto trasmissioni televisive. Da vent’anni si dedica alla narrativa. Ha pubblicato tra l’altro: Atto unico e Il pescatore di tonni. Dal 2015 è diretto artistico del Premio Brancati.
Enrico Martino è fotografo e giornalista. Ha seguito la Guerra del Kippur, la prima Guerra del Golfo. Ha pubblicato su Epoca, Espresso, Airone, Meridiani, Elle, Der Spiegel. Le sue fotografie sono conservate presso il British Museum e l’alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite di Ginevra.