Un progetto che spazia da pezzi in cassa dritta a divagazioni psichedeliche su ritmi kraut, che comprende tracce che nascono con l’utilizzo di campionatori, eco a nastro e synth analogici. Un mix unico di influenze e suggestioni musicali, che comporranno un primo disco di prossima uscita.
Alek Hidell è un producer e musicista sardo di base a Milano. Nella sua musica, nel giro di pochi brani, l’hip hop astratto lascia il posto a pezzi in cassa dritta o a divagazioni psichedeliche su ritmi kraut. È in grado di giocare con suoni prog anni settanta e library music à la Umiliani e Piccioni ma anche di contaminare il suo suono con riferimenti afro e balearic. Riuscendo sempre ad assomigliare solo a se stesso. Dopo l’uscita del suo primo singolo, Dinghy (su Bad Panda Records), Alek Hidell ha appena finito di registrare il suo primo disco. Produce le sue tracce usando campionatori, eco a nastro e synth analogici. Ha collaborato a Die di Iosonouncane, registrando synth e sampling in due brani dell’album, e realizzato remix per Any Other, Matilde Davoli, Iosonouncane, Indianizer, Neeva. Il 1 febbraio è uscito su Spotify WOM.