Di conseguenza, tutti gli appelli presentati a Lecce nel 2015 presso la Sezione distaccata di Lecce (n. 1848 in 317 faldoni) oggi sono stati trasferiti ed assegnati a Bari, creando gravi disagi ai cittadini contribuenti ed ai loro difensori sia per quanto riguarda il problema delle distanze e dei relativi costi sia per quanto riguarda la tempistica, tenendo conto che oggi a Lecce si stanno regolarmente discutendo gli appelli presentati nel 2016.
Secondo il TAR di Bari, peraltro oggetto di impugnativa al Consiglio di Stato da parte dell’Ordine degli Avvocati di Lecce, le Sezioni staccate, per legge, non sono un organo giudiziario autonomo e distinto dalla sede centrale, ragion per cui il riassetto organizzativo delle sezioni staccate sotto il profilo della redistribuzione dei carichi di lavoro non comporterebbe alcuna lesione del principio del giudice naturale, attesa l’unicità dell’ufficio e l’adozione di un criterio generale ed astratto di riparto degli affari.
A questo punto, è importante portare avanti la proposta di legge della Lega di riforma della giustizia tributaria, che ha ripreso integralmente le proposte del tributarista Maurizio Villani nel senso che la stessa non deve più essere gestita ed organizzata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che è parte interessata al processo, ma soltanto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con la istituzione di Tribunali tributari e Corti di Appello tributarie presso le rispettive sedi.
Questa proposta di legge, che rientra nella generale riforma fiscale, è stata presentata alle Commissioni Finanze e Giustizia del Senato (S. n. 1243 a firma Romeo).
In questo modo, Lecce, che è sede naturale di Corte di Appello, avrà la sua sede organica ed organizzativa della Corte di Appello tributaria e non dovrà più dipendere da Bari, con il rischio, come oggi, di vedersi trasferiti 1848 fascicoli dei contribuenti salentini.
Il mondo politico salentino – rilevano l’avvocato Maurizio Villani e Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” – deve muoversi e sollecitare l’approvazione della suddetta proposta di legge per tutelare il diritto di difesa di tutti i cittadini contribuenti salentini.