La disabilità non può essere omologata: si deve mettere al centro il paziente e non il risparmio economico. Ne sono convinti i rappresentanti della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) e della Fioto (Federazione italiana degli operatori in tecniche ortopediche), sentiti stasera in audizione dalla Commissione Attività produttive, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) e la Commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc), riunite in seduta congiunta. Nel corso dell’incontro Giovanni Moi, tecnico ortopedico e presidente regionale della Fioto, ha spiegato ai commissari che nel 2016 è stata fatta dall’Ats una gara d’appalto per l’acquisto di ausili ortopedici, che ha privilegiato il risparmio e ha creato grossi problemi ai pazienti. Non solo, questa decisione dell’Ats ha portato alla chiusura di tante piccole officine ortopediche sarde, che creavano una rete capillare sul territorio e che sono passate da 48 nel 2016 a 17 nel 2019.
I medici del Simfer, Raffaella Gaeta e Mauro Piria, assieme a Moi hanno chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico permanente che definisca le modalità di erogazione dei dispositivi medici ed elabori un Nomenclatore tariffario regionale “secondo un “Accordo quadro”, previsto dal codice degli appalti, all’art 54 del 50/2016 e successive modifiche, tra gli operatori economici regionali accreditati secondo le disposizioni concordate per l’accreditamento tra gli stessi operatori economici regionali“.
Un tavolo tecnico che consenta di dare nuova vita alle officine ortopediche della Sardegna e che metta al centro il paziente, senza cercare di omologare le disabilità. Ogni malattia, ogni disagio, ogni paziente è diverso dagli altri e necessita di un’attenzione e una presa in carico che sia in grado di migliorare la sua qualità di vita.
“Il rapporto che si instaura tra tecnico ortopedico e paziente – ha spiegato il presidente Gallus – è un rapporto speciale e personale. Ritengo quindi che non si possa procedere con un appalto unico, ma che sia importante privilegiare il rapporto che si crea tra portatore di disabilità e tecnico“. Gallus, parlando a nome della Commissione Sanità, ha garantito la massima attenzione alle richieste portate davanti ai parlamentini, sottolineando che “l’obiettivo è di arrivare a una sanità che dia priorità alla qualità delle prestazioni e alla qualità di vita da garantire ai pazienti. Non è giustificabile – ha concluso – sacrificare sull’altare di un presunto risparmio la qualità di vita di persone già di per sé svantaggiate”. D’accordo anche il presidente Maieli, il quale ha garantito la massima attenzione da parte della Commissione Attività produttive e ha chiesto agli auditi la loro collaborazione per trovare insieme azioni e provvedimenti legislativi capaci di rendere di nuovo capillare la presenza delle officine ortopediche nelle diverse aree della Sardegna.