A lui, dal 5 luglio e fino al 22 settembre, è dedicata una personale curata da Gianni Murtas, ospitata nella Sala delle Volte del centro comunale d’arte EXMA di Cagliari, con la direzione artistica di Simona Campus e un nuovo allestimento firmato da Salvatore Campus.
L’esposizione conferma l’EXMA come polo del contemporaneo a Cagliari, rafforzando l’impegno condotto per la promozione dei linguaggi espressivi del nostro presente, in una prospettiva aperta al panorama internazionale e allo stesso tempo attenta a valorizzare le realtà più significative che operano nel nostro territorio. Dopo la monografica dello scorso anno dedicata ai Santissimi, l’estate 2019 è tutta per un altro protagonista del panorama isolano più innovativo e anticonvenzionale, la cui produzione si intende far conoscere al grande pubblico nella sua interezza e profondità di ricerca.
Pensata come un’esperienza in costante ridefinizione, la mostra restituisce la complessità degli orizzonti culturali in cui la ricerca dell’artista si sviluppa, tra una reiterata alternanza di tecniche e la continua riproposizione di elementi simbolici, per sottolineare le possibilità rigenerative dei linguaggi. Ma anche per suggerire che “ogni cosa è illuminata dalla sua storia”, e che questa, inevitabilmente, rimanda ad una realtà più complessa.
Il lavoro dell’artista attraversa alcuni dei nodi cruciali del dibattito estetico alla base delle ricerche per il nuovo Millennio, giocando con l’alterazione del significato delle immagini fino a configurare una sorta di metodologia dello scostamento semantico. In un insolito connubio di continuità e discontinuità, recuperando il fascino degli oggetti, Sini abbraccia molti approcci diversi alla produzione artistica, dai primi interventi sugli elettrodomestici alle installazioni con materiali comunemente usati, dagli scatti pittorici alle rielaborazioni fotografiche.
Danilo Sini (Sassari 1961) emerge tra i giovani artisti della scena sassarese degli anni Ottanta. Dopo una prima mostra nel Centro Culturale Voltaire è tra gli artisti segnalati nella Biennale Giovani del 1986. Nello stesso anno prende parte alla collettiva Morbidi Toffè, che riunisce le migliori esperienze della cultura underground cittadina. Inizialmente alterna la ricerca visiva con l’attività di musicista in un gruppo Punk e di creativo presso una agenzia pubblicitaria. Dagli anni Novanta si dedica soprattutto all’attività artistica, ma allargando la sua ricerca ad ambiti differenti
(tatuatore e disegnatore di tatuaggi per riviste specializzate), che influenzano l’insieme della sua produzione. Vive e lavora a Sassari.
Gianni Murtas, (Cagliari 1958), storico e critico d’arte, insegnante. Ha collaborato a lungo con “La Nuova Sardegna” e si è occupato in particolare delle espressioni artistiche del Novecento. Ha scritto numerosi libri sull’architettura e l’arte per la Ilisso come le monografie Filippo Figari (2004), Foiso Fois (2005) e Mauro Manca (2005). Tra le altre pubblicazioni possiamo ricordare: Inventare altri spazi (1993), Igino Panzino (2006), Il gruppo transnazionale (1995), Nino Dore (2009), Arte in-utile (1990), Il ritorno della figura (2008) e Un passo in più (2007).