Cagliari è stata scelta tra le città candidate alla sperimentazione del 5G, benché essa, a differenza di altri tre centri sardi, non appaia tra le città scelte dal Mise.
Il tema inerente la sperimentazione del 5G a Cagliari come in numerose altre città del mondo, ha allertato la scienza medica per le possibili ricadute sulla salute delle collettività.
E’ risaputo che i limiti inerenti alle radiazioni elettromagnetiche si basano sui dati forniti dall’ICNIRP che, alla luce di studi più recenti appaiono deficitari in quanto, limitandosi esclusivamente ai rilevamenti termici, non prendono in considerazione i danni biologici sull’organismo umano.
Nel 2011 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza come possibilmente cancerogeni per l’uomo (gruppo 2B), basandosi sull’aumento del rischio di glioma (una tipologia maligna di tumore al cervello) per gli utilizzatori dei telefoni wireless (telefoni mobili e cordless).
Successivi e recenti studi di istituti di ricerca come l’Istituto Ramazzini e il National Toxicology Program hanno pubblicato dati che confermano il nesso significativo fra malattia e radiazioni elettromagnetiche a ben più bassa frequenza rispetto alla prevista tecnologia 5G.
Gli studi di BioLnitiative sottolineano che gli standard di sicurezza pubblica sono migliaia di volte superiori ai limiti riconosciuti dalla Legislazione italiana in materia di campi elettromagnetici.
Si tratta di dati recenti non ancora accolti dal legislatore, ma che impongono agli amministratori delle città una rigorosa tutela della salute pubblica. Sono numerosi i sindaci che in Europa e nel mondo si sono opposti al tentativo di trasformare le proprie città in laboratori di sperimentazione della tecnologica 5G ed i cittadini in cavie e il Movimento Sardigna Libera auspica che altri li seguano almeno fino a che l’accurata ricerca scientifica indipendente possa fornire dati certi di sicurezza.
Le preoccupazioni della scienza a livello internazionale, per gli alti rischi sulla salute non valutati, sono state ribadite anche nel recente Convegno Regionale di ISDE-Medici per l’Ambiente, che ha dedicato un intero settore dei lavori al 5G. E’ con preoccupazione che lo stesso Presidente di Isde-Italia, dott Di Ciaula, denuncia la decisione del Mise di voler innalzare in modo spropositato i limiti di legge sui campi elettromagnetici da 6 a 50volt/m.
Alla luce di questi dati il Movimento Sardigna Libera chiede al Sindaco di Cagliari, visto il suo recente insediamento e la necessità che si faccia luce sulla sperimentazione tecnologica 5G nella città, qualora la stessa fosse candidata alla sperimentazione:
– Con quale atto formale e/o legislativo della Regione Autonoma della Sardegna e/o del Consiglio Comunale di Cagliari si candida la città come teatro sperimentale per la rete 5G; – Di conoscere la strategia, le ragioni, le modalità e gli obiettivi della sperimentazione;
– Se la cittadinanza interessata sia stata sufficientemente informata, quando e attraverso quali mezzi di comunicazione. Se sia stata promossa la partecipazione dei cittadini e se ci sia stata la condivisione, nel rispetto della normativa europea in materia ambientale;
– Se la tecnologia attualmente in uso e/o sono presenti in città strumenti per una prossima attuazione quali antenne, stazioni radio-base etc.., specificandone la locazione.
In caso affermativo il Movimento chiede:
– Quali siano le Società e gli Enti coinvolti ed i nominativi, nonché i curricula vitae, dei responsabili identificati, in particolare a Cagliari dove il connubio “pubblico-privato” porrebbe numerosi interrogativi sulla gestione e sul controllo della sperimentazione;
– Le Schede tecniche di tutte le tecnologie comprese le stazioni radio base;
– Quali strumenti tecnologici attualmente non 5G possano essere abilitati al 5G con adeguati aggiornamenti;
– Quali standard di sicurezza siano stati adottati e l’identificazione delle società e/o enti preposti, nonché i nominativi dei referenti.
L’intento dei membri del Movimento Sardigna Libera è quello di sottoporre all’attenzione del Sindaco del capoluogo sardo i rischi gravi e sottostimati per la salute pubblica qualora si adottasse la sperimentazione 5G.