Lo chiamano percorso di formazione continua ed è il nutrimento indispensabile per i tecnici del Badminton, anche Paralimpico. Teoria e pratica si intervallano durante questi ritrovi dove non manca l’assimilazione di esercitazioni, progressioni e suggerimenti. E il CIP Sardegna, presieduto da Cristina Sanna, ha patrocinato e sostenuto economicamente l’evento perché reputato di forte interesse non solo per gli addetti ai lavori.
Tutto ciò è previsto dal 29 luglio al 2 agosto nel corso del Progetto Marabadminton:Badminton per tutti, presso il Palazzetto dello Sport di Maracalagonis, a qualche chilometro da Cagliari.
Durante le lezioni mattutine e serali si affronteranno diversi argomenti:
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Introduzione generale e regole del Para-Badminton
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Relazione Coach/Atleta Para
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Campo: impugnature e i colpi basi del Badminton
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Lezioni di prova
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Unità didattica 45’-60’ minuti.
Lo stage, completamente gratuito, sarà tenuto dal tecnico della nazionale di Parabadminton Enrico Galeani ed è aperto a varie figure: Laureati in Scienze Motorie, Docenti scolastici, Teacher Shuttle Time, Giocatori ed ex giocatori, Tecnici di altre Federazioni/Enti di promozione sportiva.
Sarà presente anche il presidente della FIBa Sardegna Domenico Petroccia che ha a cuore l’espansione del movimento.
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Poi un entusiasmo fuori dal comune per la ciclista ipovedente Ilaria Meloni che con tanta ostinazione in corpo ha a cuore le aspettative dei suoi tantissimi tifosi sulcitani speranzosi nel vederla primeggiare su traguardi che per scaramanzia è meglio non nominare.
I suoi ultimi acuti li ha fatti registrare al Memorial Valter Corradin tenutosi a Dueville (Vicenza) dove ha trionfato sia nella crono, sia nella gara su strada. Il doppio podio è ancor più pregevole perché la manifestazione era inserita nel calendario stilato dall’Unione Ciclistica Internazionale. Nella competizione in tandem, la ciclista isolana si è destreggiata bene grazie alla complicità della sua ormai consolidata partner Patrizia Spadaccini, cremasca doc e con alle spalle un palmares invidiabile, conosciuta nel 2015 in occasione del Giro delle Miniere, una gara ciclistica organizzata dalla Monteponi. “Dalla stessa Patrizia mi arrivò la proposta del tandem – racconta Ilaria – e da lì è iniziato il nostro percorso insieme. Sapere che al mio fianco c`è una persona come Patrizia mi rende molto felice perché è certa delle mie potenzialità. È un onore condividere con lei tutti i momenti legati alle gare e non, le emozioni che si provano e che il nostro sport ci regala. È una grande atleta ed una persona speciale”.
Non potendosi allenare insieme con assiduità, Ilaria compensa il gap grazie alla disponibilità di Sara Sireus e Marco Castangia. “Mi esercito nelle strade della zona, sul tandem, con persone alle quali ci tengo a ringraziare davvero. In alternativa, faccio lo spinning a casa”.
Si riparla inoltre con grande entusiasmo di Sitting Volley, specialmente dopo la qualificazione a Tokio 2020 da parte delle azzurre. Entusiasmo giustificato anche in Sardegna perché tra le protagoniste che si sono fatte valere, prima ai mondiali di Rotterdam 2018 con uno strepitoso quarto posto, a cui si aggiunge il recentissimo argento colto agli Europei di Budapest, c’era la gallurese Sara Desini.
Il grande botto del Sitting Volley nell’isola si registrò nel gennaio 2015 quando, con il patrocinio della FIPAV Sardegna e del CIP Sardegna, venne organizzata una manifestazione internazionale a Cagliari. Oltre alla nazionale maschile italiana, parteciparono anche le rappresentative di Brasile e Croazia.
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Ma il 2019 riserva ulteriori sorprese: prima a maggio con il ritorno della selezione azzurra maschile che a Porto Torres si è ritrovata per un raduno collegiale. Il clou si registrerà a dicembre quando a Oliena (Nuoro) arriverà per la prima volta assoluta la nazionale femminile. L’evento è contrassegnato dalla sinergia tra FISDIR, FIPAV, Libertas Nuoro e ovviamente il CIP Sardegna.
La referente del Sitting Volley Sardegna Maria Antonietta Pattusi da Nuoro sa che da qui al periodo natalizio sarà per lei un periodo particolarmente frenetico volto alla buona riuscita dell’iniziativa. Ma da ex giocatrice di pallavolo (Gennargentu Nuoro e Aquila Cagliari), e allenatrice (attualmente della Libertas Nuoro), saprà destreggiarsi con le giuste competenze. E poi non sarà sola perché la delegata regionale FISDIR Carmen Mura, anche lei orgogliosamente nuorese, è abbastanza rodata in manifestazioni di questo tipo.
Dal 2013 il Sitting Volley, tramite la FIPAV Sardegna, è entrato a far parte dell’orbita Paralimpica.
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La Rari Nantes Cagliari sta ospitando la nazionale under 17 di Pallanuoto che dall’1 al 4 agosto sarà impegnata con il Trofeo del Mediterraneo Coppa Comen nella piscina di Terramaini.
Una presenza ghiotta per la FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico) Sardegna che così ha potuto arricchire di contenuti il suo progetto per diffondere nell’isola la pratica della Pallanuoto Paralimpica.
Per l’occasione sono state coinvolte due società sarde: il Progetto AlbatroSS di Sassari e la Sa.Spo. Cagliari.
“Abbiamo trascorso delle ore indimenticabili con questi giovani campioncini che tanto hanno da insegnare ai nostri conterranei” – ha rimarcato il presidente regionale FINP Danilo Russu. “Di sicuro i presenti hanno affinato le proprie tecniche di gioco – continua – e mi viene spontaneo ringraziare tutti i partecipanti, in particolar modo il coach della nazionale Ferdinando Pesci che ha accolto la nostra proposta con entusiasmo. Incontri di questo tipo consolidano le amicizie e danno ulteriori stimoli ai nostri atleti nello stare all’aria aperta, circondati da persone che non lesinano l’affetto nei loro confronti”.
Non solo, ma tra i quattordici atleti della selezione azzurra che parteciperanno ai Campionati Paralimpici Giovanili under 17 e under 20 ci saranno tre sardi. Fanno infatti parte della FISPES Academy il velocista marmillese Mattia Cardia (Fiamme Azzurre – Sa.Spo Cagliari) e i due lanciatori del peso, Cristian Lella e Chiara Masia, della Polisportiva Luna e Sole di Sassari. Presso la struttura Sport Arena di Nottwill, in Svizzera, dall’1 al 4 agosto si riverseranno in tutto 320 atleti provenienti da 400 nazioni. Nello specifico Mattia (campione continentale e bronzo mondiale Under 20 nei 100 mt T20, senza dimenticare il recente oro nei 200 mt a Lathi), correrà i 100 e i 200 under 20. Cristian e Chiara nell’under 20 del peso (F20).
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Infine tra le novità troviamo Abbiamo fatto squadra, facciamo 21. E’ il progetto presentato recentemente ad Oristano da Francesco Radaelli, presidente della blasonata società Atletico AIPD che dal 2012 opera nel mondo dello sport esclusivamente con atleti con la sindrome di Down. Sostenuta dalla Fondazione Vodafone Italia attraverso il bando OSO – Ogni Sport Oltre, e dalla Fondazione con il Sud, l’iniziativa promuove l’avviamento allo sport, la formazione di un team di tecnici e educatori, la diffusione della cultura sportiva, attraverso un programma di basket dedicato alle persone con la sindrome di Down. Ne sarà coordinatore Massimo Serra che ha annunciato la formula itinerante del modulo che toccherà 15 località del territorio sardo con il coinvolgimento del mondo della scuola, le amministrazioni locali e le associazioni sportive. I partner ufficiali saranno: l’ASD Azzurra Basket Oristano, l’ASD Saab Terralba, l’ASD Aurora Basket di Cagliari, il Comune di Oristano, il CONI federazione provinciale Oristano, e la FISDIR nazionale rappresentata all’incontro oristanese dalla sua delegata regionale Carmen Mura che ha sottolineato l’importanza del progetto capace di mettere al primo posto i ragazzi down non più beneficiari ma protagonisti attivi.
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OSO – Ogni Sport Oltre è la piattaforma digitale – promossa da Fondazione Vodafone – pensata per avvicinare allo sport le persone con disabilità. Lanciata nel giugno del 2017, OSO è una grande community aperta a tutti che mette in contatto persone con disabilità, istruttori e professionisti sportivi e dove si possono trovare tutte le informazioni utili per praticare sport, conoscere i centri sportivi rivolti ai disabili più vicini e scoprire le storie emozionanti di chi attraverso lo sport è riuscito davvero a superare ogni barriera.