La Provincia di Oristano, contrariamente a quanto avviene in altre Province sarde dove sono partiti i piani di contenimento e abbattimento delle cornacchie, al momento non ha ancora fatto nulla per contrastare questo grave problema ambientale e socioeconomico. Questa situazione sta creando allarme al mondo agricolo della Provincia di Oristano per gli innumerevoli danni alle colture in campo, quali ad esempio meloni, angurie ed ortaggi in genere.
Il consigliere regionale dell’oristanese Emanuele Cera esprime la propria “soddisfazione in relazione alle sollecitazioni venute ieri, dall’assessore regionale della Difesa all’Ambiente Gianni Lampis, che ha invitato le Province ad adempiere ai propri compiti istituzionali nei piani pluriennali di controllo della cornacchia grigia nell’Isola, che stanno distruggendo le colture, anche nella provincia di Oristano.”
Proprio la scorsa settimana, su iniziativa del consigliere regionale dell’oristanese Emanuele Cera, con un accorato appello si è fatto “portavoce del grande malessere, sconforto e disperazione, che serpeggia fra gli operatori agricoli della Provincia di Oristano e in modo particolare quelli del Sinis e del Terralbese, in relazione agli innumerevoli danni causati alle colture agricole primaverili e estive, dalle cornacchie e dalle specie nocive.”
Il consigliere Cera auspica che “seppur con grande ritardo è necessario avviare il piano di contenimento” e, al riguardo, precisa che “ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, perché a pagare le conseguenze di questi cavilli e problemi amministrativi son sempre i cittadini, chi lavora sodo, gli agricoltori”.
Il Consigliere Emanuele Cera conclude “che a causa della mancata attuazione dei piani, la situazione potrebbe indurre gli agricoltori e le organizzazioni professionali agricole ad intraprendere iniziative per la richiesta di risarcimento dei danni a coloro i quali non hanno attuato questi piani, con l’auspicio che, nel caso il piano non parta al più presto, l’Assessore prenda provvedimenti rigorosi contro i veri responsabili, per dare tutelare i lavoratori”.