Sappiamo che è geometra, militante nel Partito Sardo d’Azione e consigliere comunale a Capoterra dove, curiosamente, fa parte della maggioranza che sostiene il sindaco del Pd, Francesco Dessì. Ancora: Franco Magi pare vantare una collezione di incarichi politici e, per finire in bellezza, è imputato in un processo per turbativa d’asta a Cagliari. L’amico di Solinas era candidato alle elezioni regionali. Non è stato eletto ma, come dire, per un amico si fa questo e altro. E se tutti i giovani sardi devono sudare per ottenere una laurea, un master o un dottorato di ricerca, per poi fare anni di gavetta per guadagnare mille euro al mese, questo non vale per gli amici di Solinas. Governatore grazie, grazie davvero per quest’ultimo atto: esemplare”.
Non usa mezzi termini la capogruppo del Movimento Cinque Stelle Desirè Manca, davanti all’ultimo scandaloso provvedimento del presidente Solinas. Requisito essenziale per poter diventare consulente regionale è l’alta e specifica professionalità. La stipula dei contratti è avvenuta infatti sulla scorta di una legge regionale del 1988 che fissa questa unica e semplice condizione. “Vorrei chiedere al presidente – continua Desirè Manca – quale metro di valutazione è stato adottato anche per quanto riguarda il suo secondo consulente, Christian Stevelli, anche lui militante nel Partito Sardo d’Azione.
Ma nel suo curriculum, della militanza, si parla solo nelle ultime righe. Come per Magi, di una laurea neanche l’ombra. Dice di aver conseguito un titolo di studio non specificato in un istituto tecnico di Catania. Stevelli in Sardegna non è certo l’ultimo arrivato. Sappiamo che ha avuto diversi ruoli nell’azienda fondata dal padre Mario, che si occupa di trasporti su gomma. Poi è stato nominato nel Consiglio di Amministrazione della Sogaer, la società a maggioranza pubblica che gestisce l’aeroporto di Cagliari-Elmas. È sufficiente? Io credo di no presidente. E mi piacerebbe sapere cosa pensano di tutto ciò i sardi, compresi quelli che hanno votato per lei”.
“Questi incarichi sono un insulto. Un insulto – sottolinea la capogruppo del Movimento Cinque Stelle – per tutti i nostri professionisti che hanno dovuto lasciare l’Isola per trovare un lavoro. E sono un insulto per chi è rimasto, fatica ad andare avanti. Un insulto per la società tutta, perché i ruoli di prestigio sono spesso già occupati da chi non ha competenze, a discapito di tutti noi che chiediamo professionalità e ci ritroviamo poi a dover avere a che fare con l’amico di turno”.