Enel X è un’azienda globale che guida la trasformazione del settore dell’energia. Ma le sue metodologie applicate alla gestione del personale in Sardegna, soprattutto le attenzioni rivolte ad alcuni dipendenti non sono da imitare.
La rappresentante aziendale di Enel X, per l’ennesima volta, ha provato verbalmente a violentare un dipendente.
Nello specifico ad essere prese di mira sono madri e padri di famiglia, ma anche lavoratori che svolgono da decenni quelle specifiche attività lavorative, i quali vengono sottoposti, a sorpresa, a diversi colloqui minacciosi, in cui vengono offerte loro altre possibilità di impiego presso altre aree aziendali.
Il tutto, in totale assenza di richiesta da parte degli stessi lavoratori, senza eccedenze di personale nell’attuale unità di appartenenza o razionalizzazioni in corso a seguito di confronto sindacale.
La FederEnergia CISAL vuole esprimere dunque la propria posizione in merito a questa situazione.
“Non abbiamo mai visto nulla del genere in Enel. Poiché le attività di certo non mancano, le risorse sono notoriamente insufficienti, ma viene creato appositamente un contesto troppo pesante con cui convivere, per poi addirittura impiegare misure coercitive per favorirne il trasferimento in altra realtà. Paventando durante i colloqui lavori impensabili, amenti di carichi di lavoro, il tutto con la finalità di terrorizzare le persone. Tutto ciò è assurdo e sa dell’incredibile assume sempre più il connotato del mobbing verticale. Non possiamo pensare che, questa possa essere una strategia consolidata, ma tutto ciò è già accaduto in altra regione, dove l’azienda ha liquidato degli account manager presenti in struttura, per poi aprire dei Job posting e…udite…udite…sono state ricoperte le stesse posizioni con Lavoratori provenienti da una controllata di recente acquisizione. Che si stiano aprendo nuove frontiere in Enel sulla permanenza o meno in azienda del personale? Chi prenderebbe queste decisioni in azienda?”
FederEnergia CISAL non ci sta e sostiene che quanto sta accadendo in Sardegna calpesti la dignità delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
“Non siamo abituati a trattare con chi ci maltratta, in Sardegna conosciamo bene il rispetto e L’educazione. Tutto ciò è inverosimile e di un enorme gravità, lo scenario è diventato inquietante”.
Questo fatto spinge l’azienda obbligatoriamente, ad intervenire senza esitazione per restituire rispetto alle persone e alle famiglie.
FederEnergia CISAL si sta preparando a mettere fine a questa pagina di storia aziendale, cominciando, per il momento, ad affidare questa storia all’opinione pubblica.