Riesce a scuotere, disturbare e stimolare l’essenza di ciascuno di noi per invitarla a “pensare”. Non è forse questa la vera arte?
Una cantautrice che sceglie di usare la forma canzone per esprimere ciò che pensa attraverso la musica, utilizzando un linguaggio diretto e concreto, senza paura di andare controcorrente.
Vincitrice di molti concorsi, finalista o semifinalista in altri, ha un percorso artistico davvero importante, costellato da brani bellissimi e di forte impatto emozionale. Il suo esordio nel 2015 con l’album “L’inverno del cuore” (Promozione radio su: Radio Capital, Radio Toscana, Radio Rosa, Lady Radio, ControRadio, ecc.) è solo l’inizio.
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Il successo continua con “Stanze”, distribuito dall’etichetta discografica “La Stanza Nascosta Records” e promosso da Verbatim Ufficio Stampa. Dodici brani con un unico obiettivo, quello di puntare i fari su alcuni aspetti della Società, spesso “scomodi”, che l’artista Giulia Ventisette tratta in modo delicato, senza mai trascendere nella pesantezza o nella banalità. “Ho immaginato che ognuna delle tematiche di questo album rappresentasse una porzione di un pensiero più ampio, così come ogni stanza rappresenta una porzione di una casa”.
“Stanze” canta la nostra quotidianità: le paure, i conflitti e i disagi con cui conviviamo ogni giorno, ma anche la possibilità di riscatto per ognuno di noi. Un’amabile melodia, la ricercatezza del Jazz, alcune sfumature di rock e un tono di pop, sono in grado di provocare una vera e propria overdose di emozioni e, al tempo stesso, esprimere la voglia di libertà gridando un forte no alla rassegnazione.
Un tuffo nella sconfortante situazione lavorativa in Italia con “Tutti zitti”, un argomento “pesante” quello trattato in questo brano, ma capace di arrivare al pubblico con estrema leggerezza.
“Soldatini di carta” ci fa immergere nel mondo della corruzione mafiosa, toccando notevoli profondità emotive.
“L’opposto di me” mette in risalto i disagi legati alle aspettative dei genitori “…tu che ti aspetti la perfezione”canta Giulia, questa frase da sola, esprime appieno il malessere di alcuni giovani che non si sentono all’altezza delle richieste genitoriali.
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“Te lo dico con una canzone” è l’unico brano dedicato all’amore, bellissimo nella sua semplicità.
“Il sale sugli occhi” ..”canta la resa totale di un uomo di fronte a tutta la sua vita “si confonde dentro il buio immobile di una notte fragile” una frase, che a mio parere, attraversa l’anima come una lama, e per un attimo, ci fa vivere il malessere di un uomo indifeso al cospetto della speranza perduta.
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“Burattino” racconta, invece, l’incapacità di un uomo di prendere in mano le redini della propria vita e di essere felice. In questo brano la raffigurazione satirica del burattino è tristemente simile a molte realtà, la ritmica del violino ci proietta nell’immagine visiva di un soldatino addomesticato, incapace di liberarsi dai fili che lo manovrano in ogni ambito del suo mondo.
E tanti altri magnifici pezzi. Dunque, 12 capolavori, i brani dell’album “Stanze”, che raccontano l’esigenza dell’artista Giulia Ventisette, di raccontare la Società in tutte le sue sfaccettature. Brani che mostrano energia, forza, incredibile sensibilità, umiltà e un pizzico di trasgressione che rende tutto ancora più interessante.
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“Mio fratello è figlio unico” è invece l’ultima eccellenza, il brano inedito che le è valso la finale del Premio Anacapri Bruno Lauzi 2019, (Testo e musica sono di Giulia Ventisette, l’arrangiamento è di Ventisette-Franco Poggiali). Questo premio è stato concepito dallo scrittore e giornalista Roberto Gianani per dare voce ai giovani cantautori italiani. E’ un premio con una giuria di artisti e professionisti affermati nel settore discografico, che hanno visto nella musica di Giulia Ventisette la magia che può dare molto alla scena cantautorale italiana.
Poesie che diventano musica e musica che diventa poesia, questa è l’arte di Giulia Ventisette.
E’ quindi con grande piacere e con un po’ di orgoglio che Sardegna Reporter ospita le sue parole.
Conosco la tua musica e devo farti i miei complimenti perché l’originalità che ti contraddistingue fa la differenza. Un’arte che guarda in faccia la realtà, libera da schemi preconfezionati, una sorta di “discorso in musica” capace di evocare intense emozioni. Qual è il significato del talento per un artista controcorrente?
Il talento di un artista si manifesta nella sua originalità. Al giorno d’oggi la maggior parte dei produttori ed “esperti del settore” (ma non tutti, s’intende) tendono a credere che, copiando ciò che abitualmente viene proposto dalle radio, si possa diventare “ricchi e famosi”. Qualcuno ha addirittura tentato di convincermi che la bellezza di un brano si misura dalle sue vendite.
Io credo invece, che la bellezza di un brano si misuri dalla giusta miscela di testo, melodia, armonia, ma soprattutto, come dicevo, dall’originalità.
Hai scelto la forma canzone per creare una musica ricca di situazioni esistenziali, riesci a trattare temi importanti e particolarmente incisivi donandogli leggerezza e garbo. Vorresti raccontare come nasce la tua arte?
Le mie canzoni nascono dal testo, la melodia e l’arrangiamento ne sono una normale conseguenza. Quando scrivo, cerco di mettermi nei panni di chi ascolta: credo che sia fondamentale l’originalità, ma non si può prescindere dalla necessità di essere comprensibili, utili, e al tempo stesso leggeri, senza risultare superficiali.
Quale, tra le tue canzoni, parla meglio di Giulia?
Se penso al mio disco STANZE, i brani che mi rappresentano di più sono sicuramente TUTTI ZITTI, che è la mia reazione all’immobilità delle persone con cui condivido il mio posto di lavoro, e BURATTINO, non perché parla di me, ma perché racconta la storia di un uomo a cui ho voluto davvero molto bene, e che vorrei salvare dalle catene che lo legano ad una storia che lo imprigiona, senza che abbia via d’uscita.
“Mio fratello è figlio unico”, brano inedito che è valso la finale del Premio Anacapri Bruno Lauzi, arriva dritto al cuore: “…mio fratello è figlio unico e il bene che mi vuole è quasi reciproco…mio fratello non ha un compleanno, forse non è mai nato. Mio fratello era sincero, è stato avvelenato…ha rinunciato all’amore, ha perso anche Dio”. Parole che suscitano un’emozione tale, da scuotere fortemente l’anima di chi le ascolta. Io personalmente, ho provato un mix di sensazioni istintive e coinvolgenti, che mi hanno commosso. Quale stato d’animo o percezione momentanea ha influito nella stesura di questo pezzo?
“Mio fratello è figlio unico” è un brano che è nato istintivamente, in conseguenza ad una situazione che si è venuta a creare tra due persone a me molto vicine, fratello e sorella, che attualmente non si parlano più, sono diventati come due estranei, l’uno per l’altra.
Anche io ho un fratello e mi sono immedesimata nella situazione, cercando di esprimere quale sarebbe il mio stato d’animo se io fossi al posto di questa ragazza e quindi “mio fratello è figlio unico e il bene che mi vuole è quasi reciproco” rappresenta esattamente le difficoltà che i due stanno attraversando.
Ascoltare le tue canzoni è andare al di là delle ipocrisie e dell’inutile perbenismo per scoprire un mondo reale e concreto. Qual è il messaggio che vuoi lanciare e cosa ti aspetti dalla tua musica?
La musica rappresenta, per me, l’occasione per esprimermi a 360°, cercando di accendere una luce sugli aspetti che purtroppo rendono la società moderna piuttosto “buia”. Mi piacerebbe che il mio disco fosse utile per ridare consapevolezza alle persone che lo ascoltano.
C’è un artista in particolare con il quale ti piacerebbe duettare?
Senza dubbio Niccolò Fabi.
La sua sensibilità artistica e umana mi colpiscono sempre di più, nel corso degli anni.
Nei testi racconti la fragilità innata in ognuno di noi, ma anche il cinismo, l’ignoranza e la crudeltà che sempre più spesso alimentano la Società attuale. Come si rende in parole e musica la vulnerabilità umana?
È facile per me raccontare i vari aspetti della vulnerabilità umana, che fanno senz’altro parte anche di me. Per quanto riguarda, invece, l’ignoranza e la crudeltà della società attuale, riesco a descriverli poiché mi fanno dannatamente paura: a volte temo che ciascuno di noi possa diventarne vittima, me compresa, quindi cerco di mettere in evidenza tutto ciò che spero di non diventare mai.
Quale, tra le canzoni che hai composto, occupa un posto speciale nel tuo cuore?
Sono legata, per un motivo o per un altro, a tutti i brani che ho scritto, ma sicuramente quello che mi ha permesso di dare origine al mio secondo album STANZE è “Burattino”, il primo brano tra i 12 che lo compongono, nonché il primo che mi ha permesso di essere notata come cantautrice.
Il Burattino è ormai la mia mascotte porta fortuna.
“Tutti zitti”, la canzone che ha vinto il Premio Under 35 di Voci per la libertà, oltre a sottolineare la tua evidente capacità di raccontare la realtà mettendo in risalto scomodi “dettagli”, denuncia un disagio sociale importante: i lavoratori precari per i quali è “vietato pretendere rispetto”. La paura di chi è troppo debole per reagire alle ingiustizie magistralmente espressa in musica. Pensi che il messaggio di questo brano possa arrivare alle nuove generazioni?
Questa canzone è rivolta principalmente alla mia generazione e a quelle successive. Come ho già accennato, vedo tanta singolarità, immobilismo e assenza di partecipazione e condivisione. Le difficoltà lavorative ed economiche spesso costringono i lavoratori dipendenti ad accettare tutte le condizioni imposte e questo rende sempre più forte chi sta al potere ed indebolisce tutti gli altri.
Se riuscissimo a rinunciare al silenzio senza nessuna paura, potremmo dare vita alla nostra rivoluzione, fino ad invertire la tendenza: in questo modo avremmo la possibilità di ri-acquisire i nostri diritti, senza essere soltanto schiavi dei nostri doveri.
Per concludere la domanda di rito: quali sono i tuoi progetti futuri? Farai dei live a breve?
Ho terminato da poco il mio Tour Estivo, di cui è possibile trovare le tappe qui: https://giuliaventisette.webnode.it/live/ .
Da Settembre ripartiremo sicuramente con nuove date, che però non sono ancora ufficiali. Ciò che c’è di sicuro è che dal 24 al 26 Ottobre sarò ad Aversa per la finale del Premio Bianca D’Aponte e a Novembre a Roma per la finale del concorso Dallo Stornello al Rap.
Ringraziamo Giulia per la sua disponibilità e la salutiamo sperando di incontrarla di nuovo. Ma prima riportiamo di seguito le tappe salienti del suo invidiabile percorso artistico:
2015
- Pubblicazione del primo album di inediti, L’inverno del cuore. Promozione radio su: Radio Capital, Radio Toscana, Radio Rosa, Lady Radio, ControRadio, ecc.
2016
- Ammissione alla fase semifinale del concorso CapiTalent, con il brano Nudo, e pubblicazione
della canzone nella compilation estiva, distribuita da SonyMusic.
2017
- Menzione speciale LFD Press con il brano Unico, trasmesso in radio e rimasto in classifica Euro
Indie Music Chart per 2 mesi.
- Ammissione a fase finale Festival Incanto (RN) e vittoria della borsa di studio per stage e
audizione a Area Sanremo 2017.
- Partecipazione a Stage Formativo SeminArte, organizzato da Rusty Records, presso lo studio di
registrazione di Ron, con i docenti: Francesco Gazzé, Lalla Francia, Davide Maggioni, Maurizio
Rugginenti, Massimo Severo e il fonico di studio Luca Vittori.
- Finalista al Concorso DisCanto (Pisa) con il brano Burattino
- Ammissione alla Fase Finale radiofonica del Premio Mia Martini 2017, con il brano inedito Il sale sugli occhi.
- Finalista al Limatola Festival 2017, con il brano Burattino.
- Vincitrice Contest del Mugello per cantautori 2017
- Semifinalista al Premio Bianca D’Aponte, con il brano Il sale sugli occhi
- Premio Sala Stampa e vincitrice del concorso Fornaci In…Canto, sezione cantautori, con il brano Burattino.
- Semifinalista Festival di Castrocaro
- Semifinalista Area Sanremo 2017
- FIAT MUSIC con Red Ronnie, Moncalieri (TO)
- Partecipazione al Festivalino di Anatomia Femminile, indetto da Michele Monina, con Il sale sugli occhi
2018
- Produzione del secondo album in corso, distribuito dall’etichetta discografica La Stanza Nascosta
Records di Salvatore Papotto e promosso da Verbatim Ufficio Stampa di Claudia Erba.
- Radio Tour con il brano “Soldatini di carta”, per il circuito Gruppo REA 100 Radio
- Vincitrice de La Milano-Sanremo della Canzone Italiana, con il brano Soldatini di carta
- Menzione speciale Aletti Editori in collaborazione con Centro Europeo Toscolano di Mogol, per il valore letterario del brano Tutti zitti – Pubblicazione del testo su Antologia C.E.T. 2018
- Finalista al Premio InediTO – Colline di Torino, sezione TESTO CANZONE
- Apertura del concerto di Mirkoeilcane, presso THE CAGE, Livorno
- Vincitrice Premio Under 35 e semifinalista Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty, con Tutti zitti
- Vincitrice Belluno Film Festival, categoria VIDEOCLIP, con Soldatini di Carta
- Vincitrice Contest del Mugello per cantautori 2018
- Vincitrice InCANTO Festival, Premio Miglior Inedito con Tutti zitti, assegnazione borsa di studio per Semifinale Nazionale di Area Sanremo 2018
- Finalista e premio della critica al Limatola Festival, con Tutti zitti
- Finalista Premio Valentina Giovagnini e vincitrice del premio della critica, con Tutti zitti
- Semifinalista Premio Bianca D'Aponte con Tutti zitti
- Semifinalista Premio Lunezia, con Figli d’arte
- Semifinalista Premio Valentina Giovagnini, con Tutti zitti
- Partecipazione a Festivalino di Anatomia Femminile organizzato da Michele Monina
- Finalista al MEI Superstage 2018
- Live Tour
- Finalista (Sezione Musica) Premio Fabrizio De André
- Semifinalista Premio Pierangelo Bertoli
- Finalista Premio InediTO Colline di Torino
- Menzione per il valore letterario del testo "La bellezza" al Premio InediTO – Colline di Torino XVIII
edizione
- Selezionata per “Dallo stornello al rap”, 5° edizione, Roma
- Partecipa a “Femminile plurale”(lo spettacolo ideato da Michele Monina e Tosca per dare spazio alle donne della musica italiana) – Roma (Officine Pasolini)
- Finalista Premio Bianca d’Aponte 2019
- Finalista Premio Anacapri Bruno Lauzi 2019 , con “Mio fratello è figlio unico”