La Leal vuole chiarezza su fatti e responsabilità per valutare seriamente la posizione dell’agente di Polizia che, nel pomeriggio del 12 luglio in una via centrale di Napoli, ha ucciso un cane molosso di piccola taglia detenuto da un pregiudicato che non ne avrebbe avuto titolo, in quanto chi è sottoposto a provvedimenti restrittivi della libertà personale non può detenere determinate razze di cane.
Durante una discussione nata tra il pregiudicato e gli agenti il cane ha cercato di seguire il proprietario, ma è stato preso a calci da un agente per impedirglielo.
Al terzo calcio il cane ha afferrato una scarpa al poliziotto e a questo punto un secondo agente ha sparato verso la zampa posteriore dell’animale.
Il povero cane ormai barcollante e indebolito dall’emorragia tenta un riavvicinamento al suo proprietario ma gli viene sparato un secondo colpo di arma da fuoco al torace.
Alcuni video che girano in rete, e che sono in possesso dei legali, hanno ripreso ogni fase della scena compreso il fatto che il cane sia rimasto in stato di agonia e grave sofferenza mentre dei cittadini chiedevano alle Forze dell’Ordine di poter condurre l’animale in clinica veterinaria per un disperato tentativo di salvarlo.
Gian Marco Prampolini, presidente di LEAL, dichiara:“Ancora una volta la vita di un animale è stata sottovalutata, svilita e calpestata. Abbiamo dato mandato al nostro legale Aurora Loprete di sporgere denuncia querela perché un cane è stato ucciso e prima di morire non ha potuto ricevere alcun soccorso. In un contesto politico dove esiste un ferreo decreto sicurezza posto a tutelare i cittadini le persone devono sentirsi protette. Se un agente non sa gestire un cane impaurito e disorientato e perde lucidità e calma ricorrendo con facilità alla pistola non ci si può sentire tranquilli. Sollecitiamo che il Questore di Napoli chiarisca i fatti, accerti le responsabilità e ce ne dia comunicazione e chiediamo con forza che per le nostre strade animali e umani abbiano la massima tutela”.