Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, circa 300 persone, tra cui un indefinito numero di donne e bambini, nel tardo pomeriggio di mercoledì avevano intrapreso il viaggio a bordo di due barconi di legno.
I problemi sarebbero iniziati fin da subito. Due ore dopo la partenza infatti, uno dei motori si sarebbe rotto e i natanti avrebbero dapprima iniziato ad imbarcare acqua per poi capovolgersi rovinosamente.
L’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo testimonia,ancora una volta, come nessun collegamento vi sia tra l’operato delle ONG e le partenze dei migranti. Testimonia come, ONG o meno, la disperazione spinga le persone a rischiare la propria vita e quella dei propri figli nella speranza di un futuro migliore, di una vita diversa e dignitosa.
Si potrebbe tuttavia supporre che se vi fossero stati quei “Taxi del Mare” (così il leader dei 5 stelle, Di Maio definì le ONG), forse ci sarebbero stati meno morti, forse, questa ennesima catastrofe, si sarebbe evitata.
Sconvolgenti le reazioni sui social di chi ha augurato buon appetito ai pesci e ha gioito della morte di 150 esseri umani, a dimostrazione della sempre più preoccupante mancanza di semplice pietà umana che ormai sta travolgendo da tempo il nostro Paese.
Nel frattempo secondo quanto riporta il Manifesto, la piattaforma Alarm Phone avrebbe dato notizia di almeno altri 7 gommoni carichi di disperati che starebbero tentando di raggiungere l’Europa nella completa indifferenza dei nostri governanti e di noi tutti.