Sono il maratoneta estremo Roberto Zanda e il giardiniere culinario Enrico Costanza i vincitori della seconda edizione del premio Nemo Propheta, riconoscimento dedicato annualmente dall’associazione Culturale e sportiva dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cagliari ICS, in collaborazione con OIC, alle eccellenze del nostro territorio che portano nel mondo un’immagine positiva di Sardegna.
“Annualmente, l’associazione individua due personaggi che si sono distinti nei settori della cultura e dello sport e sono stati capaci di veicolare positivamente oltremare il nome della nostra Isola – spiega la presidente dell’associazione ICS Maria Sias –. Lo scorso anno, per la prima edizione, hanno ricevuto il premio l’apneista plurititolata Chiara Obinu e l’architetto Pierluigi Piu, professionista capace, coerente e impegnato che ha conseguito numerosi riconoscimenti internazionali”.
Ieri, nel corso della prima giornata del Festival Officine permanenti, la presidente Sias ha consegnato il riconoscimento assieme al giornalista Valerio Vargiu.
PER LO SPORT
Al maratoneta estremo ROBERTO ZANDA coraggioso e straordinario atleta che si è imposto all’attenzione internazionale per il suo carattere tenace ed orgoglioso e non soltanto per i suoi indubbi meriti sportivi. Zanda veicola con forti valenze positive l’immagine della nostra Isola.
PER LA CULTURA:
Al giardiniere culinario ENRICO COSTANZA, professionista entusiasta, innovativo e capace di coltivare eccezionali materie prime in grado di esaltare la creatività del grande cuoco stellato Enrico Crippa. Con il suo meritato successo, Costanza porta con sé, fuori dall’Isola il nome della Sardegna, terra feconda e ricca di talenti. La motivazione è legata alla significativa connessione che lega questo mestiere originale al mondo della sperimentazione del settore eno-gastronomico, una delle frontiere più interessanti sotto il profilo culturale per valorizzazione delle peculiarità e delle risorse dei territori.
A ciascuno dei vincitori è stata consegnata un’opera dell’artista Luciano Melis: un piatto rotto e ricucito a rappresentare la forza rinnovata che può essere generata da una frattura.
Foto di Marcello Casu