I Carabinieri della Compagnia di Isili in collaborazione ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Nuoro, nell’ambito dei predetti servizi mirati al “contrasto al caporalato”, hanno effettuato dei controlli a carico di alcune aziende agricole dedite all’allevamento, riscontrando diverse violazione penali ed amministrative.
Nello specifico, a seguito di una verifica effettuata nel territorio del comune di Nurri, veniva deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari, un 50enne già noto alle forze dell’ordine, titolare della ditta per la violazione di cui all’artt. 17, co. 1, lett. b), del d.lgs. 81/2008, per omessa designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi e 29, co 1, del d.lgs. 81/2008, per l’omessa valutazione dei rischi e la mancata elaborazione del relativo documento aziendale.
A carico del predetto datore di lavoro veniva altresì contestata la violazione amministrativa, per l’art.3, D.L. 12/2002, comma 3, come modificato dall’art. 22 del d.lgs. 151/2015, per avere impiegato un lavoratore “in nero” già beneficiario del “reddito di cittadinanza”, che veniva dichiarato decaduto dall’Inps ai sensi dell’art. 7, co. 5, lett. h), del d.l. 4/2019.
Nell’ambito del medesimo servizio veniva controllata un’altra impresa agricola dedita alla coltivazione di ortaggi che occupava due lavoratori in nero di cui uno extracomunitario con regolare permesso di soggiorno alla quale veniva contestata la maxi sanzione per il lavoro nero.A conclusione dell’attività venivano controllate in totale due imprese agricole, entrambi irregolari, cinque i lavoratori di cui un extracomunitario (4 italiani ed 1 senegalese con regolare permesso di soggiorno), di cui 3 occupati in “nero”.
Elevate sanzioni amministrative per complessivi € 11.520, previste ammende per un totale di € 3.931 ed effettuati recuperi contributivi pari ad € 1.500.