Sul palco, dopo il recente successo che ha registrato il tutto esaurito al Teatro Massimo di Cagliari, ritorna “La Vedova Scalza” (ispirata all’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi), e poi la nuova produzione “Duennas. Storia di una donna tra magia e musica”. Spazio anche alla musica, con il concerto dei Menhir.
La rassegna al Teatro Mario Ceroli è organizzata da Theandric Teatro Nonviolento con il sostegno del MiBAC e della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport) e il patrocinio del Comune di Olbia.
IL PROGRAMMA – Il primo appuntamento di Theandric al Teatro Mario Ceroli di Porto Rotondo sarà il prossimo lunedì 29 luglio alle 21.30 con “La Vedova Scalza”, opera ispirata all’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi, vincitore del Premio Campiello nel 2006. L’opera (della durata di 65 minuti) è ambientata nella Barbagia degli anni ’30, tra Laranei e Taculè, luoghi in cui la vita scorre sempre uguale, all’ombra del podestà e della tradizione. La violenza è ovunque: nello strapotere fascista, nelle angherie delle forze dell’ordine, nelle consuetudini che fossilizzano gli individui in ruoli prescritti e azioni comandate. Essere donna significa solo pregare, procreare e lavorare nei campi. Pare non esista via di fuga. La giovane Mintonia, però, è diversa. Studia da autodidatta, legge Grazia Deledda e Lev Tolstoj, non si rassegna a subire la vita. Si innamora di Micheddu, testa calda del paese, e contro il volere della comunità sceglie di sposarlo. Micheddu non ama sottomettersi al potere, men che meno a quello fascista: si fa beffe del Duce e della polizia. Ben presto si guadagna l’odio del podestà e di Centini, il brigadiere locale. I temi (amore, morte, vendetta) e il coro di voci paesane che abitano il romanzo di Niffoi sono quelli della tragedia classica. Theandric Teatro sceglie di portarlo in scena proprio così: le scene corrono verso il drammatico epilogo finale, inframezzate dal coro. Il linguaggio è essenziale e, sebbene radicato nella realtà locale di due piccoli paesi della Barbagia, parla alle menti e ai cuori di valori universali. In scena ci saranno gli attori Carla Orrù, Fabrizio Congia, Marco Secchi e Andrea Vargiu, con i costumi di Marilena Pitturru (autrice anche delle maschere) e Salvatore Aresu e le musiche dei Menhir (storica formazione hip hop nuorese tra le più importanti nella storia del genere in Sardegna).
Al termine dello spettacolo, la platea verrà infiammata dal concerto dei Menhir, storica formazione rap sarda, composta da Kingaiè (conosciuto anche con il nome di Kappa) e Momak, veri e propri pionieri del genere statunitense in Sardegna. La loro esperienza nell’ambito della cultura hip hop affonda le radici intorno alla metà degli anni ottanta, quando iniziano ad abbracciare la passione per il b-boying, la danza maggiormente nota con il nome di breakdance. Verso la fine degli anni ottanta i due rapper iniziano a comporre le prime strofe in lingua sarda, ispirandosi ai grandi artisti d’oltreoceano e ai poeti improvvisatori sardi. Nel 1990 Kingaiè fonda con Dj Cris e altri rapper i W.A.R e Momak fonda gli S.M.P: entrambi i gruppi producono diversi demotape utilizzando come basi breakbeat estrapolati da vinili e strumentali realizzate con veri e propri musicisti. Nella seconda metà degli anni novanta i due leader di queste esperienze artistiche decidono di unirsi per dare vita ai Menhir: così Kingaiè e Momak formano ufficialmente la band nel 1997. Dopo aver collezionato importanti collaborazioni nel panorama nazionale, la formazione incide il suo primo disco nel 2007 con l’etichetta S’ardmusic, con la partecipazione del tenores Angelo Caria, del jazzista Gavino Murgia, di Simone Pala e Federica Gallus. L’album riceve consensi sulla stampa locale e nazionale. I testi dei Menhir affrontano diverse tematiche, in prevalenza improntate al sociale: il ritmo percussivo e imponente scandisce le rime dei due Mc che in alcuni casi si cimentano anche in acrobazie liriche al limite dello scioglilingua, il tutto in armonia con le sonorità che spaziano da quelle etniche del repertorio sardo fino a funk, soul e, più in generale, la black music. Tra il 2013 e il 2014 il duo entra in studio e lavora a ritmi serrati su alcuni brani in vista della pubblicazione del nuovo album, “Abissi”, prodotto da Machete Empire Records e in uscita a febbraio 2015. Dal vivo le due voci sono accompagnate dal giovane talento Dj Kork e occasionalmente da musicisti di estrazione black music. Spesso durante i loro show si avvalgono della collaborazione di breaker e writer, evidenziando in pieno il concetto di cultura hip hop che li ha sempre contraddistinti.
L’ultimo appuntamento al Teatro Mario Ceroli di Porto Rotondo sarà giovedì 29 agosto con “Duennas. Storia di una donna tra magia e musica”, la nuova produzione di Theandric Teatro Nonviolento. L’opera consiste in una performance multimediale, con la regia e interpretazione di Maria Virginia Siriu, le musiche dal vivo di Gavino Murgia e gli interventi di arte visiva di Batash. Tratta dal romanzo “Addia”, scritto a quattro mani da Paola Alcioni e Antoni Maria Pala (vincitore nel 2008 del Premio Deledda per la letteratura in lingua sarda), l’opera narra del viaggio di una donna contemporanea nell’ancestralità dell’isola sarda, alla ricerca delle radici della sua identità femminile. Seguendo le tracce della vita di un’isolana del 1500, rievoca il contesto storico dell’epoca. La donna ricopre storicamente un ruolo centrale per la propria comunità. La protagonista è maista de partu, bruxia, accabadora, colei che aiuta ad entrare e uscire dalla vita, guidata da un sentimento di pietà. Per questo è accusata di stregoneria, carcerata dall’Inquisizione e liberata dai suoi conterranei. Una messa in scena immersiva in cui prende vita la partitura di physical theatre con la musica eseguita dal vivo dal sassofonista Gavino Murgia, artista affermato a livello internazionale, che si contraddistingue per la ricerca tra tradizione e innovazione. L’elemento teatrale e musicale è esaltato dal video in cui vengono proposte le immagini della Sardegna medievale con le sue architetture e la bellezza dei paesaggi naturalistici, grazie alle tecniche più innovative del video-mapping.
INFO BIGLIETTI – Il biglietto intero per il singolo spettacolo costa 10 euro, ridotto under 26 costa 5 euro. I tagliandi sono acquistabili, inoltre, chiamando il numero 070 204717 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 18) in prevendita su www.diyticket.it oppure direttamente presso il teatro il giorno dello spettacolo (dalle ore 19 alle 21.30).
IL TEATRO – Inaugurato nel 1995, il Teatro Mario Ceroli ha origine da un’idea dello scultore Mario Ceroli, ed è stato realizzata dagli architetti Gianfranco Fini e Marina Sotgiu. È formato da una gradinata semicircolare in granito grezzo e da un palco in legno con un fondale fisso in muratura, aperto sulla natura con finestre ”serliane” ad arco ed architrave: sono evidenti i richiami ai teatri antichi per la presenza di una ”frons scenae” della tradizione romana. Le derivazioni dalla classicità sono presenti anche nell’esterno attraverso timpani, archi, obelischi di carattere ornamentale, disegnati con il granito a contrasto con la pietra a blocchi del muro. Gli accessi e i lati del palcoscenico sono decorati con gli inconfondibili profili di Ceroli, che inquadrano anche due gruppi di colonne lineari e appena sagomate, disposti sui bordi del palcoscenico. Il teatro, capace di 700 posti, ospita spettacoli di vario genere, più numerosi in concomitanza con altri avvenimenti sportivi o culturali della Costa Smeralda.
LA COMPAGNIA – Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo. L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.
LA DIREZIONE ARTISTICA – Maria Virginia Siriu: laureata in Filosofia all’Università degli studi di Cagliari, debutta come attrice nello spettacolo Don Cristobal e Donna Rosita tratto da Federico Garcia Lorca per la regia di Guglielmo Ferraiola. Dal 1997 al 2000 approfondisce la formazione teatrale studiando con diversi membri del C.I.C.T. di Parigi diretto da Peter Brook: Bruce Myers, Yoshi Oida, Alain Maratrat, Tapa Sudana, Karunakaran Nair, Miriam Goldschmidt e Sotigui Koiuaté. Nel 1997 frequenta un laboratorio del Living Theatre in cui conosce Judith Malina con cui collaborerà come direttrice di scena e assistente di regia fino al 2003 presso il Living Europa. Con la storica compagnia fondata da Beck e Malina parteciperà alla nuova produzione Resistenza Adesso e in workshop e riprese dedicate a produzioni classiche della compagnia come Mysteryes and the Small Pieces e Utopia. Dal 2003 cura le regie della compagnia Theandric, realizzando spettacoli che hanno spesso debuttato nei festival internazionali, su cui spicca il Fringe Festival di Edimburgo.