Le precisazioni sono necessarie e rivolte soprattutto ai coltivatori che hanno il diritto di conoscere tutti gli aspetti della questione e non solo quelli di parte, in questo caso della Regione Sardegna per tramite dell’assessore Lampis e del consigliere Cera.
Sintetizzando il contenuto delle precisazioni, che seguono, si precisa che:
- l’abbattimento delle cornacchie deve essere attuata dal corpo forestale della Regione;
- il corpo forestale per tale compito può avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi;
- le Province hanno il compito di predisporre il Piano di abbattimento e formare gli operatori muniti di abilitazione venatoria, attività che la Provincia di Oristano ha regolarmente negli anni scorsi svolto, formando oltre 300 operatori.
- la Provincia di Oristano ha adottato la stessa linea operativa delle altre Province sarde, al contrario di quanto dichiarato dal consigliere regionale Cera.
A tutto ciò si aggiungono altri due aspetti:
- in nessuna Provincia sarda è presente un corpo di Guardie Venatorie, come invece nel resto del territorio nazionale, al quale affidare l’abbattimento;
- la Corte Costituzionale ha pronunciato un recente giudizio di illegittimità costituzionale verso una legge della Regione Abruzzo, proprio in merito alla possibilità da parte delle guardie venatorie di avvalersi “dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione”
Da questi elementi, dunque, appare più che chiaro come non sia la Provincia l’ente competente a poter attuare le operazioni di abbattimento, un compito che la legge della Regione Sardegna attribuisce specificatamente al Corpo forestale, una struttura operativa dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, guidato proprio dall’assessore Lampis.
La Provincia svolge, invece, l’attività di indennizzo dai danni da fauna selvatica (per inciso, al momento attuale sono solo due) e ritiene che gli agricoltori possano certamente avviare iniziative per ulteriori richieste di indennizzo, auspicando, allo stesso tempo, che l’assessore regionale prenda dei provvedimenti contro i veri responsabili, così come dichiarato dal consigliere regionale Cera, in modo da tutelare i lavoratori.
Approfondimento dei punti sopra richiamati:
- l’abbattimento delle cornacchie deve essere attuata dal corpo forestale della Regione
Non è la Provincia ad affermarlo, ma la legge regionale sulle “Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna”, la n. 23 del 29 luglio 1998, art. 6:
“L’assessore regionale ha facoltà di…… f) predisporre piani di abbattimento […] la cui attuazione deve essere affidata al personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale che potrà altresì avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi purchè muniti di licenza e dell’autorizzazione per l’esercizio venatorio”
- il corpo forestale può avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi, se debitamente formati.
Gli operatori formati, che collaborano in forma totalmente gratuita, devono essere proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani di abbattimento, purché muniti di licenza e dell’autorizzazione per l’esercizio venatorio
Questo aspetto normativo è stato oggetto di un recente giudizio di legittimità da parte della Corte Costituzionale, che con sentenza n. 217 del 2018 ha sancito la illegittimità costituzionale della legge n. 10/2004 della Regione Abruzzo, proprio in merito alla possibilità da parte delle guardie venatorie di avvalersi “dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione”.
La sentenza pone, dunque, anche per la Regione Sardegna dei vincoli normativi che non consentono l’abbattimento delle cornacchie con i soli operatori formati, rendendo necessario l’intervento dell’unico soggetto autorizzato in Sardegna: il Corpo forestale regionale, così come previsto dalla legge.
La legge regionale n. 23/1998 attribuisce al Corpo forestale della Regione Sardegna lo stesso ruolo che la legge nazionale n. 157/1992 , attribuisce invece alle guardie venatorie provinciali, non presenti in Sardegna.
Attualmente, a sostegno di questa linea in diversi casi si è espresso anche l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), al quale tutti i piani provinciali di abbattimento sono inviati per l’autorizzazione.
- le Province hanno il compito di predisporre il Piano di abbattimento e formare gli operatori.
La Provincia di Oristano ha regolarmente predisposto il Piano di controllo delle specie invasive, che tiene conto degli aspetti legati ai danni delle colture ed è anche complementare al Piano Integrato Regionale per la West Nile Disease, adottato dalla ATS. Nel Piano provinciale adottato è stato determinato il numero delle cornacchie da abbattere e definite le zone di abbattimento. Conclusa anche la formazione dei operatori, con la predisposizione di un elenco degli stessi poi trasmesso al Corpo Forestale, alla Regione Sardegna e alla ATS.
- La Provincia di Oristano ha adottato la stessa linea operativa delle altre Province sarde.
Non corrisponde al vero quanto dichiarato dal consigliere regionale Cera in merito al diverso operato della Provincia di Oristano rispetto alle altre Province sarde. La linea operativa è comune a tutti gli enti provinciali.