Fino al 15 settembre sarà la Fondazione Oristano a occuparsi della gestione assicurando l’apertura e le visite al suo interno.
La più grande torre costiera della Sardegna, aprirà ogni fine settimana, dal venerdì alla domenica, dalle 16 alle 20. L’apertura sarà garantita anche il giorno di Ferragosto.
Dopo la rapida riapertura del Museo Antiquarium Arborense, della Pinacoteca Carlo Contini e dell’Archivio storico comunale, all’indomani del voto del Consiglio comunale e dell’atto costitutivo davanti al notaio, la Fondazione Oristano avvia dunque la sua attività per la valorizzazione del patrimonio culturale consentendo la fruizione del simbolo della località marina oristanese.
“La Fondazione Oristano muove i primi passi nella giusta direzione – osservano il Sindaco Andrea Luztu e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna -. Oggi nella Pinacoteca comunale inaugura la mostra delle opere che hanno partecipato al concorso Emozioni di Sartiglia. Al museo Antiquarium arborense si stanno definendo le iniziative per arricchire con una nota culturale le notti bianche dello shopping oristanese. Da domani riapre la Torre spagnola di Torre Grande che suscita sempre grande interesse e attira numerosi visitatori. C’è da essere soddisfatti per il lavoro che si sta facendo e per il futuro del nuovo organismo a cui il Consiglio comunale ha affidato il compito di promuovere e valorizzare i beni culturali oristanesi”.
Note sulla Torre di Torre Grande
L’imponente torre della borgata marina di Torre Grande si distingue per essere la maggiore tra tutte le torri costiere sarde. Le opere di fortificazione e controllo del territorio sono realizzate secondo un programma di riassetto delle difese sul mare operato tra la metà del XVI e il primo XVII secolo in tutta l’Isola.
La torre viene realizzata dopo il 1542, anno in cui la città ottiene il diploma regio per l’edificazione. La necessità di edificare la struttura si deve al fatto che gli approdi commerciali della città, in particolare il cosiddetto portu Cuchusii documentato dal 1317, risultano sguarniti e privi di qualunque difesa contro le frequenti incursioni barbaresche. La struttura viene ultimata intorno agli anni ’70 del cinquecento, e si è conservata pressoché invariata. La torre possiede una pianta circolare e tozze proporzioni. I materiali impiegati sono prevalentemente pietrame misto di grandi dimensioni e malta, esternamente rifinita con semplice intonaco. Le bocche da fuoco si collocano dentro strombature ottenute con grossi blocchi in arenaria ben squadrati. I cannoni, ancora esistenti, si trovano oggi a Santa Giusta. Alla torre si accede grazie a una scala in muratura sita nella strada principale.
Nel corso del Novecento la Regia Marina aggiunge anche strutture ed installazioni sul tetto, con un faro ancora oggi perfettamente in funzione. La torre fu protagonista di importanti vicende storiche per la città di Oristano, tra tutte si menziona l’invasione francese del 1637: 47 vascelli da guerra al comando del conte d’Harcourt compaiono al largo del golfo il 22 febbraio, rendendo qualunque tentativo di difesa da parte degli artiglieri della torre del tutto inutile. A meno di cent’anni dalla sua edificazione, la torre ospita infatti solo una piccola guarnigione che risulta totalmente inadeguata per affrontare un simile avversario, data la sua costruzione per una difesa più limitata.
Oltre alla funzioni prettamente militari, nel corso dei secoli la struttura ospita quelle di punto di controllo doganale, presidio sanitario marittimo e deposito di merci in transito. Fonte MuseoOristano