Presentando la mozione, il consigliere Riccio ha ricordato l’importanza storica della Carta de Logu, evidenziando la lungimiranza di chi alla fine del XIV secolo promulgò questo antico codice di leggi, segnando una tappa di rilievo verso l’attuazione di uno stato di diritto, particolarmente attento anche ai diritti delle donne.
“Fa specie che nella città dove questa fondamentale raccolta di norme è nata, così come, credo, in nessuna città della Sardegna, non esista neanche un solo vicoletto dedicato alla Carta de Logu – ha detto Riccio -. In molte città esistono piazza Costituzione, piazza Statuto, ma qui ci si dimentica di rendere onore a questo importante simbolo della cultura sarda e oristanese in particolare. Nel momento in cui ci si appresta a restituire alla città una piazza molto importante e di altissima valenza storica, dove verosimilmente venivano promulgate le leggi degli Arborea, occorre cogliere l’occasione e dedicare questo luogo alla Carta de Logu e a Sa Carta de Logu”.
Nel dibattito sono intervenuti Angelo Angioi (La Civica Oristano), Francesco Federico (indipendente), Veronica Cabras (Riformatori), Anna Maria Uras (Coraggio e libertà – Insieme), Giuseppe Puddu (La Civica Oristano), Luca Faedda (Forza Italia) ed Efisio Sanna (PD) che hanno sottolineato l’importanza della mozione per una intitolazione che ha un alto valore simbolico, culturale e identitario. Diversi consiglieri di minoranza hanno criticato la decisione di gran parte dei consiglieri di maggioranza di abbandonare l’aula.
Il Sindaco Lutzu, che si è astenuto in sede di votazione, ha evidenziato come su questa mozione sia mancata quella condivisione tante volte sollecitata proprio dalla minoranza: “Non solo non è stata coinvolta la maggioranza o il Sindaco, ma neanche i frati che hanno un interesse specifico su quell’area e credo che ci sia più di un dubbio sull’applicabilità di questa mozione”.
Dubbi sulla possibilità di applicare la mozione anche da parte dell’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna secondo cui un confronto preliminare con i frati è indispensabile.