Viaggio nell’Isola tra parole e note con “Scrittori da Palco” – ovvero “una specie di cabaret letterario” da un’idea di Flavio Soriga – in cartellone domenica 7 luglio alle 21.30 all’Auditorium dell’Istituto Tecnico “Lorenzo Mossa” di Oristano per il terzo appuntamento con La Grande Prosa per la Stagione Teatrale 2018-2019 organizzata dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno del Comune di Oristano in partenariato con la Provincia Oristano – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare delloSpettacolo in Sardegna.
Sotto i riflettori una compagine di autori affermati e narratori per passione – un ensemble a organico variabile, tra letture “a tema” e giochi di libere associazioni – per un divertissement teatral musicale in cui ciascuno si cimenta “senza rete” davanti a un microfono per dar voce a un personaggio o a una storia – unico fil rouge la Sardegna di oggi e di ieri, perfino di domani, svelata attraverso una pluralità di sguardi e differenti sensibilità.
Un affresco “corale” affidato alla fantasia e al talento dello scrittore Flavio Soriga e del giornalista Nicola Muscas, nel duplice ruolo di affabulatori e presentatori, protagonisti nella città di Eleonora insieme con Lalla Careddu, Dario Dessì, Emanuele Pittoni e Michela Faedda per un’inedita “antologia” tra racconti minimalisti e drammi epici, ricordi e aneddoti, “deliri narrativi” e poetiche invenzioni.
La colonna sonora sarà affidata all’Armeria dei Briganti – una tra le più interessanti e originali band musicali dell’Isola, frutto dell’incontro e del felice sodalizio tra artisti provenienti da percorsi diversi – quali Renzo Cugis (voce e chitarra), Samuele Dessì (chitarra e voce), Andrea Murru (chitarra, mandolino e voce), Stefano Piras (chitarra, ukulele e voce), Andrea Lai (contrabbasso e voce), Diego Deiana (violino e fisarmonica) e Mario Marino (batteria) – capaci di spaziare tra generi e stili dalla canzone d’autore allo swing, alle melodie popolari.
Tra il pubblico anche l’illustratore “tascabile” cagliaritano Riccardo Atzeni, che disegnerà i suoi ritratti istantanei dal vivo e immortalerà alcuni momenti significativi delle due serate, cercando di trasportare sulla “tela” le atmosfere e l’alchimia cangiante di eventi di per sé unici e irripetibili, in cui si sposano profondità e leggerezza, con il solo obbligo, che accomuna tutti i protagonisti, di non prendersi mai troppo sul serio.
Tranches de vie e novelle irriverenti, cronache sportive e diari di viaggio, private riflessioni e accenti satirici si susseguono (quasi) senza soluzione di continuità nella fortunata formula di “Scrittori da Palco” – a misura di festival ma anche come esempio di intrattenimento intelligente in clubs e caffè, oppure en plein air nelle piazze e ora approdata tra le pièces de La Grande Prosa firmata CeDAC.
Frammenti spesso umoristici – ma c’è spazio anche per il pathos – con le “sillogi” estemporanee e mutanti degli “Scrittori da Palco” – già confluite in varie raccolte e in volumi cartacei, in cui il tema – libero o obbligato – è spesso un pretesto e le performances degli autori mescolano tratti individuali e aspetti conviviali, in un intrecciarsi tra arte e vita. Quasi un gioco di specchi tra la dimensione esistenziale e la trasposizione o la creazione letteraria – in un mettersi a nudo o in fondo assumersi in prima persona la responsabilità di quel che si è scritto che infrange i confini invisibili di un’ideale torre d’avorio per riportare gli autori tra la gente, a diretto contatto con un pubblico eterogeneo di lettori e no.
“Scrittori da Palco” con il CeDAC entra nella dimensione dello spettacolo – di cui già possiede in nuce gli elementi fondamentali nell’intreccio tra parole, suoni e visioni e nell’immediatezza dell’hic et nunc, il qui e ora che si rifà anche alla lunga tradizione della cultura orale, degli antichi agoni poetici e dei racconti sull’aia o intorno a un fuoco dell’area mediterranea e non solo. Il narrare nasce dall’intima esigenza di raccontarsi, di tramandare memorie di fatti e insegnamenti, in un continuum che attraversa le generazioni e su cui si fonda l’identità dei singoli individui e il senso di appartenenza a una comunità. Le parole definiscono il mondo, danno “suono” e senso alle cose, e l’abitudine della lettura ad alta voce – l’unica conosciuta agli antichi, agli albori della scrittura – diventa esperienza collettiva e condivisa, memento di incontro e scambio, tra spunti di riflessione e favole contemporanee.
“Scrittori da Palco” è un progetto “aperto” e “interattivo” in cui il pubblico è testimone ma anche protagonista dell’evento e contribuisce a creare con l’attenzione e l’ascolto il giusto clima perché le storie minime e personali e le avventurose cronache dell’Isola, ovvero le inedite “ballate” in versi prendano forma di (teatro di) narrazione, si facciano vivido racconto (con colonna sonora). Un’opera di scrittura collettiva per una moderna e sorprendente “epopea” dell’Isola a più voci – narrata, suonata e “disegnata” a la maniera di un “cabaret letterario” – ogni volta differente, coinvolgente e sorprendente.
La Stagione Teatrale di Oristano proseguirà – domenica 14 luglio alle 21.30 – con un’intensa Amanda Sandrelli, protagonista de“La Ninfa Calipso” (Canto V) – uno tra capitoli più seducenti del progetto “Odissea un racconto mediterraneo” incentrato sulla figura misteriosa della Dea del mare invaghitasi di Ulisse – giunto sull’Isola di Ogigia – cui offrì il dono dell’immortalità senza riuscire a cancellare in lui il desiderio di tornare a Itaca. Amanda Sandrelli presta volto e voce a una umanissima Calipso, innamorata del condottiero greco ma costretta a lasciarlo andare, per volontà degli Dei istigati da Atena e propone un insolito accostamento con una Clitemnestra contemporanea – in un gioco di specchi sul tema dell’abbandono e della perdita – vissuti in modo diametralmente opposto da due donne che rappresentano «due volti della stessa Luna».
Chiuderà in bellezza il cartellone de La Grande Prosa a Oristano – domenica 21 luglio alle 21.30 – “Sul cammello e all’ombra del bastone” ovvero “La matematica dei Greci da Pitagora ad Archimede” – straordinaria e avvincente “lezione” di Piergiorgio Odifreddi sull’importanza del pensiero scientifico e sulla capacità degli antichi di “misurare” il mondo. Il celebre fisico e matematico si rivela straordinario affabulatore nell’illustrare le scoperte di Eratostene e Ipparco – dal calcolo della circonferenza terrestre all’intuizione dell’esistenza dell’America – e nel sottolineare come grazie all’osservazione e allo studio dei fenomeni attraverso un procedimento logico-deduttivo si possano indagare e svelare i segreti del cosmo. Una piccola “provocazione” artistica sul valore della conoscenza alle soglie del terzo millennio con una nota di speranza rivolta alle generazioni future.
La Stagione Teatrale 2018-2019 all’Auditorium dell’Istituto Tecnico Mossa di Oristano è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Sardegna e del Comune di Oristano in partenariato con la Provincia di Oristano, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dall’Isola.