«Continueremo a garantire il servizio di trasporto scolastico agli studenti disabili – sottolinea l’Assessora alla Pubblica Istruzione, Mara Rassu – ma per quanto riguarda le altre utenze non abbiamo più la possibilità di sostenere gli ingenti costi del servizio scuolabus. Come avevamo già preannunciato ai cittadini condividendo tale proposta durante le assemblee di quartiere, intendiamo adottare una soluzione alternativa che possa comunque assicurare un sostegno economico per coloro che usufruivano del servizio. Un rimborso spese, per raggiungere il plesso scolastico, da erogare alle famiglie che abitano nella estrema periferia cittadina». I consiglieri presenti in Commissione hanno chiesto all’Assessora e alla struttura di presentare nelle prossime riunioni una serie di proposte sugli accessi ai rimborsi e studiare insieme la migliore soluzione da adottare. «La normativa, a partire dal 2017, ha subito delle profonde trasformazioni. La tendenza nazionale è che il servizio sia adeguatamente coperto dalle quote corrisposte dai cittadini. Il che significherebbe per le famiglie spendere centinaia di euro al mese – aggiunge l’Assessora – poiché stiamo parlando di circa una ventina di utenti che con l’esternalizzazione della linea dovrebbero coprire costi per oltre centotrentamila euro. Molti comuni, invece, hanno già adottato con successo la nostra stessa soluzione, contemplando così i bisogni degli utenti e il diritto allo studio con il rispetto delle norme. Nelle prossime settimane – conclude Mara Rassu – illustreremo i dettagli della proposta alle famiglie interessate».
È stata esaminata oggi nella Commissione Pubblica Istruzione la proposta strutturata dagli uffici per sostenere le famiglie dell’agro che fino allo scorso anno scolastico usufruivano del servizio di trasporto scolastico. L’Amministrazione comunale erogherà alle utenze un’indennità di rimborso come contributo in sostituzione della cessazione del servizio di scuolabus.