Chi è Alessandro di Taranto? E’ un magistrato tutto di un pezzo che nella capitale ha decapitato un’intera associazione criminale mediante una delicatissima indagine denominata “Camorra a Roma”, chiedendo e ottenendo pene complessive per 420 anni di reclusione. Il processo in questione, davanti alla quinta sezione penale del Tribunale di Roma presieduta da Maria Bonaventura, riguardava tre associazioni per delinquere, una delle quali di stampo mafioso.
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Tribunale di Roma
Il corposo fascicolo del Mater Olbia, che si compone di circa 800 pagine, è nelle mani del noto magistrato capitolino, e vede indagati due notai della capitale, due commercialisti, tre funzionari del tribunale di Tempio Pausania, politici nazionali un ex direttore generale ATS, oltre logicamente all’ogni presente Lucio Rispo e l’avvocato Angelo Antonio Merlini.
I nomi dei politici e dei professionisti coinvolti nella vicenda del Mater Olbia Hospital sono ancora tenuti sotto segreto Istruttorio. Il motivo? Pare che la magistratura capitolina stia esaminando tutti i passaggi societari che hanno determinato nomine di amministratori con firme assolutamente false e apocrife di società legate alla “Qatar Foundation”, tra cui, appunto, la Mater Olbia spa che attualmente rischia di vedersi negato il finanziamento di 600 milioni di euro in 10 anni in base dell’accusa che, eventualmente, sarà formulata dal magistrato inquirente.
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Avvocato Angelo Merlini
Non è di poco conto, quindi, il pasticcio venutosi a creare nell’operazione Mater Olbia. Poniamo il caso che, a prescindere da eventuali interpretazioni di parte, come in effetti, a livello politico, sta avvenendo da un po’ di tempo a questa parte, le Commissioni Bilancio e Sanità decidano comunque di esprimere parere favorevole al finanziamento, c’è da tener conto di un aspetto fondamentale.
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Lucio Rispo
C’è da chiedersi, a questo punto, una volta espresso il benestare a firmare e concedere ingenti somme, come si giustificheranno i membri delle due commissioni nel caso in cui i vertici della “Qatar Foundation” risultassero ufficialmente indagati, soprattutto se si tiene conto che gli atti d’indagine, almeno fino a questo momento, parlano piuttosto chiaro in ordine ad operazioni per niente cristalline. Ed allora, come la mettiamo, di fronte ad un’estate che si prospetta torrida, alla luce delle notizie che ufficialmente sono pervenute dal palazzo di giustizia della Capitale?