Su Sardegna Digital Library è possibile visionare L’ultimo covone / S’urtima manna / The last sheaf.
Un breve documentario con immagini d’epoca realizzato dal regista Piero Tatti.
Si tratta di un’opera preziosa e questo lo si può evincere anche dall’introduzione alle immagini firmata dallo stesso Tatti.
“Non è un’impresa facile accostare testi, musiche e immagini di repertorio in un documentario. L’originalità sta nella semplicità, nel documentare o testimoniare la realtà vissuta avendo rispetto dei luoghi, delle tradizioni, rassicurando e coinvolgendo le persone, gli anziani, i ragazzi … per arricchire o impreziosire l’opera.
È compito del regista regalare qualche emozione in più allo spettatore, al navigatore. Ho provato a farlo anche ne l’Ultimo covone per far conoscere la Marmilla, la Villanovaforru e la Lunamatrona dei nostri padri.
Il cortometraggio è frutto di un paziente lavoro di editing e montaggio su riprese effettuate negli anni ‘80 tra Villanovaforru, Gesturi e Lunamatrona, con una cinepresa S8 NizoBraun, e digitalizzate nell’ottobre 2018, in occasione dell’iscrizione al David di Donatello.
Mi sono sentito in dovere di sottotitolare il film in lingua inglese e di donarne copia all’Amministrazione regionale (Direzione generale della Presidenza) per la pubblicazione sul portale “Sardegna Digital Library” che vanta centinaia di visitatori e rappresenta un’occasione (e un canale) per valorizzare “apertamente” la lingua sarda, la storia e le nostre tradizioni … nel mondo. Perché un tuffo nel passato giova indistintamente a tutti. Non solo ai sardi!
Feste agrarie e riti della mietitura si riscontravano un po’ ovunque in Europa e in Russia dove era consuetudine trasportare, solennemente, l’ultimo covone nell’aia. Le spighe di grano, unite in forma di croce, erano conservate appese alla parete di casa, per un anno. Un’abitudine molto diffusa nei piccoli centri agricoli della Marmilla (in Biddanoa de Forru, a Lunamatròna, a Turri).
Il taglio simbolico dell’ultimo covone rappresentava la fine dei lavori della mietitura del grano maturo e, nel mio caso, coincide con la “maturazione” del diritto alla pensione (1° agosto) e con l’ineluttabile ritorno alle origini … alla trebbia de su Dottori, de tziu Antonicu, de tziu Crisostu.”