Ogni anno sono sempre di più i connazionali che vanno in Paesi a rischio e poi vengono arrestati, anche a causa della scarsa informazione sugli effettivi rischi.
Come, per esempio, preoccupa la notizia che arriva oggi dall’Ucraina che lo Sportello dei Diritti segnala per ovviare al problema della scarsa informazione per chi sta per recare in questo Paese.
Il nazionalista Dmitry Yarosh, ex leader di Settore Destro, un’organizzazione estremista bandita nella Federazione Russa, ora deputato del parlamento ucraino, ha esortato ad arrestare gli italiani presenti in Ucraina.
Quest’idea nasce come ritorsione dopo che il tribunale di Pavia ha condannato a 24 anni di carcere l’ex soldato delle Forze armate ucraine e veterano della cosiddetta operazione anti-terrorismo in Donbass, Vitaliy Markiv, per l’omicidio del giornalista Andrea Rocchelli vicino a Slavyansk nel 2014.
“Imprigioniamo” una dozzina di italiani che vengono in Ucraina di tanto in tanto”, ha scritto Yarosh su Facebook.
Secondo lui, dopo questo, i cittadini italiani dovrebbero essere accusati di partecipare a gruppi armati illegali del DPR / LPR e, come tortura incarcerarli a lungo e condannarli all’ergastolo.
Allo stesso tempo, Yarosh ha espresso la fiducia che l’attuazione del piano è possibile, dal momento che “i tribunali ucraini sono altrettanto corrotti come quegli italiani”, scrive l’agenzia di stampa federale.
Alla luce di questa inquietante notizia, Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, raccomanda ai nostri connazionali prima di recarsi in Ucraina, di informarsi presso anche il proprio operatore turistico sulla situazione di sicurezza attuale e sull’effettiva possibilità di realizzare il viaggio previsto.