«Questa è la storia di un viaggio. Come tutti i viaggi è nato da un’idea: la voglia di esplorare un luogo in cui si è stati e in cui ci si trova ogni giorno, in cui pare di muoversi a proprio agio, di conoscerne strade e scorciatoie. Un luogo tanto comune a tutti da divenire insignificante, in senso etimologico. Il confine». Un libro di sguardi e conversazioni sul tema del confine come luogo di incontro/scontro, di attraversamento, in senso non solo geografico ma anche linguistico, ideologico, generazionale e culturale, un dialogo aperto su temi come identità, appartenenza, limite. Un romanzo in veste di saggio per mostrare come i significati non si trovino nell’eclatante ma, al contrario, nelle piccole cose, nei moti dell’animo che hanno segnato le tante vite qui chiamate a raccolta.
Donatella Ferrario, milanese, dopo gli studi in Filosofiia si è orientata verso discipline psicologiche e psicoanalitiche, con particolare attenzione alla psicologia dello sviluppo. Giornalista professionista, caporedattrice di un sito online di cinema e intrattenimento, per anni si è occupata di critica cinematografica, seguendo i più importanti festival nazionali e internazionali. Attualmente collabora con i Periodici San Paolo con articoli e interviste a personaggi del mondo della cultura. Cura la rubrica “Frammenti” del mensile Jesus. È autrice, con Fabrizio Pesoli, di Milano Multietnica. Storia e storie della città globale (Meravigli edizioni, 2016).